di Cosimo Esposito
Un anno fa ho inviato delle note sul Giorno della Memoria. Le ripropongo oggi con un’aggiunta: vanno combattuti sia il negazionismo sia la minimizzazione delle squallide azioni di fascisti e nazisti tendente a farle apparire come azioni “patriottiche”.
La lontananza temporale dei funesti eventi può contribuire a renderli più blandi e ,per alcuni, quasi accettabili. Solo il tenere viva l a memoria delle atrocità commesse può evitare il ripetersi delle stesse. Non dimentichiamo che la strategia della tensione con le stragi degli anni ’70 e ’80 e i tentativi di colpo di stato nel tardo dopoguerra miravano alla costituzione di un regime autoritario fascista. Finora la democrazia ha tenuto. Contribuiamo tutti a che ciò avvenga anche in futuro.
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Oggi, 27 gennaio, è il giorno della memoria. In questo giorno del 1945 l’armata rossa liberava i reclusi ancora vivi del campo di concentramento di Auschwitz delle cui atrocità tanto hanno parlato i pochi sopravvissuti come lo scienziato-scrittore Primo Levi ( Se questo è un uomo ), la senatrice Liliana Segre, il nostro concittadino Luigi Algieri, da poco scomparso. Ricordiamo Anna Frank (e il suo diario), ragazza costretta a vivere chiusa in uno sgabuzzino prima di finire con la sua famiglia nei forni crematori nazisti. Ricordiamo che solo gli ebrei annientati furono sei milioni. Ricordiamo che Mussolini e il re Vittorio Emanuele III nel 1938 firmarono le infami e vergognose leggi razziali. Ricordiamo che entrambi questi personaggi finirono vigliaccamente la loro carriera ognuno con una fuga ingloriosa. Ricordiamo e riflettiamo. Ognuno di noi, nel suo piccolo, deve ricordare, a chi tuttora farnetica magnificando le gesta dei nazifascisti, che la sopraffazione e l’annientamento fisico e morale del nemico identificato nel diverso ( per motivi religiosi, politici, etnici, sessuali, di genere o altro) è un fatto disumano. Ognuno di noi deve ricordare che i partiti che ammiccano a neofascisti e neonazisti preparano sconquassi nella società. Ognuno di noi deve ricordare che l’apatia e la non partecipazione regalano il potere ai prepotenti. Il genere umano è di una sola razza ( quella umana appunto) e solo la collaborazione tra i popoli, tra i generi, tra i diversi, può portare la pace, il progresso, il benessere, la giustizia e, in una parola, la civiltà. Riporto le parole del reverendo Martin Niemoller :
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e io fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Cosimo Esposito