Ritorna l’allarme trivelle a Corigliano Rossano e in tutto lo Ionio cosentino. La moratoria alle ricerche petrolifere non ha avuto proroghe e scadrà a febbraio. E se non ci sarà un piano, di cui ancora non c’è traccia, saranno 54 i permessi finalizzati alla ricerca di idrocarburi che avranno il via libera.
La notizia, annunciata oggi anche dal Corriere della Sera, è supportata anche dall’elenco a cui il ministero dello Sviluppo Economico darà il placet, in assenza di altri provvedimenti, nel quale sono incluse prevalentemente aree di mare, soprattutto nell’Adriatico. Coinvolto nei progetti di ricerca, che già di per sé hanno un impatto sulla fauna marina, anche lo Ionio, che ne vedrebbe sorgere 3: uno in Calabria, di fronte a Crotone e Corigliano, uno in Salento e il terzo nel golfo di Taranto.
Il governo Conte 1, all’art.11 ter del DL 135/2019, aveva disposto 24 mesi di stop al rilascio di nuove autorizzazioni a trivellare, finalizzato alla stesura, entro 18 mesi, di un piano delle aree idonee. Ma, nonostante una proroga di sei mesi già concessa nel febbraio 2020, i termini sono trascorsi invano. E il tempo ormai stringe. Per correre ai ripari, nel decreto “Milleproroghe” era stata inserita una norma che dava più tempo al ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. In assenza di questo piano, i procedimenti e le istanze di permesso riprenderanno piena efficacia.
Fabio Pistoia