“La prima cosa che avrei fatto (da Presidente della Regione) è rivolgere una preghiera a San Francesco…il più calabrese dei calabresi”.
Così il Presidente Jole Santelli, nella Chiesa Nuova del Santuario di Paola, il 4 maggio scorso, in occasione dei festeggiamenti del Patrono della Regione. Oggi, sono sicuro, che proprio San Francesco, il santo che ti faceva brillare gli occhi dall’emozione, ti avrà accolto alle porte del Paradiso, nel riposo dei giusti. Perché oggi, Presidente Santelli, ci sentiamo più soli. Simpatizzanti e non, aderenti al tuo progetto e non, oggi abbiamo perso un po’ tutti qualcosa. San Francesco rappresenta l’identità del popolo calabrese, quella identità e quell’orgoglio di appartenenza, che ci hai fatto riscoprire nei momenti difficili, quando per il bene della tua gente, “sfidavi e battevi i pugni” da vera first lady, quando il governo nazionale non appoggiava le tue scelte, nel fronteggiare la terribile pandemia di Covid-19. Perdonaci, Presidente, adesso che sei sulle nuvole, lontano dai nostri affanni, da permetterti, il gesto d’amore supremo, quello del perdono. Non siamo cattivi, è che, spesso, ci dimentichiamo che la vita è un viaggio e quel tuo viaggio lo hai affrontato con la forza di una leonessa, nonostante la malattia e tante critiche “ingiuste” che ti avranno arrecato più dolore del male stesso. Da domani, spero che all’ingresso della Regione Calabria venga posta questa iscrizione, le tue parole, Presidente, il tuo testamento d’amore verso questa terra: “non siamo immuni da errori, li commettiamo tutti, ma l’importante è che qualsiasi scelta sia effettuata in buona fede e pensando al bene dei calabresi”. Buon viaggio Presidente e saluta il nostro Patrono.
francesco caputo