La Calabria che resiste e non s’arrende, nonostante le ataviche problematiche e le avversità della contemporaneità. La Calabria sana e laboriosa, capace di coniugare l’innovazione con la tradizione, distante anni miglia da stereotipi e pregiudizi d’arcaica memoria. È quella andata in onda nella serata di ieri su Rai 1, nel corso della puntata del noto programma di Bruno Vespa “Porta a Porta”, grazie ad un interessante servizio realizzato, con la consueta competenza, dalla giornalista Giancarla Rondinelli.
La città di Corigliano Rossano, in particolare, è stata tra le protagoniste della prestigiosa “vetrina” mediatica nazionale, con immagini e voci di chi questa terra la vive quotidianamente. È il caso della giovane ed unanimemente stimata imprenditrice Anna Aversente, che ai microfoni di “Porta a Porta” ha illustrato peculiarità e difficoltà del cammino intrapreso unitamente agli altrettanti validi e competenti fratelli imprenditori, nel solco dell’esaltante “avventura” umana e professionale dell’indimenticabile papà, il commendatore Giorgio Aversente, autentica icona di questo lembo di Calabria e delle sue innumerevoli ma non ancora pienamente valorizzate risorse.
Avvocato, general manager del gruppo concessionario automobilistico di famiglia nonché responsabile dell’azienda agrituristica “Il Mulino”, splendida location immersa nel verde nelle campagne sibarite, alle telecamere di Rai 1 Anna Aversente (che ricopre anche il ruolo di editrice dell’emittente televisiva locale TeleA1) ha mostrato le bellezze della sua terra, nella quale continua fermamente a credere fornendo opportunità occupazionali per tanti giovani e investendo su un patrimonio d’inestimabile valore e non monetizzabile: la natura, la storia, l’arte, la cultura, l’enogastronomia della città di Corigliano Rossano. Una testimonianza, la sua, non solo sinonimo di un impegno che non si è mai arreso né fermato neppure dinnanzi all’emergenza pandemica, ma foriera di un pregevole quanto significativo messaggio: esiste, anche in Calabria, una “seconda generazione”, fucina di idee e di talenti, che non getta alle ortiche il lavoro e i sacrifici dei padri, ma al contrario prosegue in questo percorso con tenacia e convinzione.
Anna Aversente ha dato voce a tutti noi, ad un intero popolo che chiede ascolto, attenzione e rispetto da parte delle istituzioni, nonché alla ferrea volontà di chi continua a credere nel “verbo” del suo grande papà: resistere nel luogo dove si è nati e nel quale si vuole continuare a vivere.
Fabio Pistoia