Ennesima protesta dei cittadini di Thurio e Ministalla stamattina, nei pressi della chiesa locale, ad una settimana dall’esondazione del fiume Crati. Motivo dello scontento l’ennesima, paventata interruzione dei lavori di messa in sicurezza del fiume. Ci avevano promesso che stamattina sarebbero arrivati i mezzi per iniziare i lavori sull’argine, almeno quelli più urgenti, ma alle ore dieci ancora nulla! Qui si gioca con la vita di noi tutti – ha tuonato Mario Oliveto, rappresentante di una delle famiglie di allevatori colpite in maniera disastrosa dall’esondazione.
A noi non interessa sapere di chi è la competenza dei lavori, noi chiediamo un intervento immediato, prima che succeda qualcosa di ancora più catastrofico. Questa volta abbiamo fatto la conta dei capi di bestiame annegati nell’acqua. Non vogliamo ritrovarci a contare vite umane, lo ribadisco.
Ci sono degli interventi da fare? Facciamoli. C’è un’emergenza da fronteggiare? Agiamo, in fretta! Ma non lasciateci soli per favore. Non datevi la colpa gli uni con gli altri, provincia con regione, regioni con comuni ecc.
Qui siamo in pericolo, abbiamo già perso tutto, la vita almeno vorremmo preservarla – ha concluso in tono comprensibilmente arrabbiato.
Gli animi sono stati in qualche modo sedati dalla presenza di Mons. Satriano, arrivato oggi per fare una visita alle famiglie colpite e ritrovatosi suo malgrado ad assistere allo scontento crescente di tutti.
Mons. Satriano si è recato anche sull’argine da cui il fiume è straripato, dopodiché ha invitato la popolazione presente in chiesa, dove ha tenuto un breve discorso, cercando di riportare tutti alla calma.
Presenti anche il presidente dell’associazione Fiori d’Arancio, Gino Promenzio, e l’ex consigliere comunale Francesco Madeo, i quali hanno espresso la propria solidarietà alla popolazione colpita dalla sciagura, dicendosi pronti al sostegno per qualsiasi cosa possa servire.
Determinante anche la figura del parroco, Don Cosimo Galizia che in questo frangente si sta facendo carico di responsabilità che vanno oltre la sua figura di sacerdote, promuovendo iniziative di solidarietà e dando una mano concreta nelle situazioni difficili.
Nella tarda mattinata, tra la soddisfazione generale, è arrivata la notizia della ripresa dei lavori, sperando che vengano ripristinati in fretta gli argini a rischio. Nei prossimi giorni ulteriori sviluppi della situazione.
Maria La Grotta