Ho sentito Enzo qualche giorno dopo il ballottaggio,dopo aver rinviato tante volte il tentativo di telefonarlo. Mi ha risposto con voce tranquilla ,fiducioso di tornare presto a casa,dove avrebbe continuato la terapia assegnatagli. Il colloquio,breve,è stato privo di banalità ed anche un pò impacciato ma nello stesso tempo intenso e ci siamo lasciati con la promessa di rivederci a Corigliano. Invece la sorte è andata diversamente.
Con lui scompare una persona che ha amato profondamente la sua città e che ha saputo dare ad essa un grande contributo sul piano culturale,civile,politico e sociale. Con Il Serratore è stato capace di creare un punto di riferimento per il mondo culturale cittadino ed un incubatore di tante idee. Da dirigente comunale del settore istruzione e cultura è stato un ottimo collaboratore ed organizzatore di eventi di qualità e di spessore culturale,da politico ha saputo rompere gli schemi partitici,interessandogli sempre anteporre il bene della città agli interessi dei partiti,da giornalista ha saputo creare ed alimentare una rivista che resta nella storia della nostra città. Quando,qualche anno fa, organizzò nella Biblioteca del Liceo Scientifico una serie di incontri su personaggi ed eventi della vita coriglianese illustrò con grande passione ed interesse l’attività e la personalità di Francesco Dragosei. Ebbene io credo che Enzo Viteritti abbia svolto un ruolo simile a quello di Dragosei,in un contesto diverso,come giornalista,come organizzatore culturale,come intellettuale vivace ed attento ad analizzare i cambiamenti della società e credo che l’accostamento non gli dispiaccia. Come comunità coriglianese e come città dobbiamo saper mantenere viva la sua azione.
Tommaso Mingrone