Riprendiamo a curare le problematiche che sono fondamentali per la vita di noi cittadini di questo territorio e non procrastinabili, per le scadenze già prefissate. L’avevo già espresso questo concetto ma voglio ribadirlo perché sento che ve n’è bisogno proprio in queste ore.
Credo che dal giorno successivo al referendum, ovvero da quando il procedimento di fusione ha, almeno burocraticamente, superato il bivio del si/no,
“le due Amministrazioni avrebbero dovuto sospendere, fatte salve quelle di carattere ordinario, ogni e qualsiasi azione amministrativa e contrattuale di modifica dello status quo, che nella sostanza si sarebbe riverberata in epoca successiva alla fusione.”
Questo per il rispetto dovuto alle cittadinanze coinvolte, tenuto conto che le due amministrazioni interessate, tralasciando ora inutili polemiche,non hanno proceduto a concordare per tempo alcuna problematica investita dalla fusione.
Qualsiasi operazione intrapresa contravvenendo a questa elementare regola di buon senso, va in direzione tale da creare contrapposizioni e vantaggi impropri che non contribuiscono a instaurare quel clima di distensione e di fattiva collaborazione che sta alla base della nascita di una fusione “delle popolazioni” e non solo di “burocrazie”, e come tali quindi a mio parere possono essere impugnate!