Geraci, che in qualche occasione ho definito politicamente incapace ed inconcludente, mi risponde con una querela per diffamazione a mezzo stampa. Ma, quanto accaduto di recente relativamente alla questione “fusione”, non fa altro che confermare il mio giudizio sul suo conto. Si sa, personalmente sono contrario alla fusione tra i comuni di Rossano e Corigliano, ma c’è da chiedersi anche: al punto in cui siamo giunti, si può pensare di mettere in piedi atti che privino i cittadini di decidere?
Sia ben chiaro, la fusione non è una eresia; è devastante il modo in cui ci stiamo arrivando, senza un progetto di fattibilità e di opportunità reali diversi da quelli di cui qualcuno ci racconta. Piaccia o no, questa partita tra i favorevoli ed i contrari ormai si deve giocare a campo aperto e senza rete e chi è contrario come il sottoscritto faccia il possibile affinché prevalga il NO.
Non voglio qui parlare della diversità tra le due comunità, del gioco di scipparsi tra compagni, o dei privilegi di qualcuno a discapito di altri, lo farò durante la campagna referendaria. Intendo, però, far notare che al consiglio comunale del 12 agosto si sono presentati “luminari” che non si sono mai spesi per il proprio territorio, di entrambe le comunità; massoni, che pochi sanno, friggono aria nelle loro logge e non contano un bel niente.
Dunque, è evidente una operazione di sottomissione popolare senza precedenti. Faccio un esempio: a Cosenza, da anni ormai, comandano poche famiglie e la stessa cosa vorrebbero fare da queste parti, lasciando i più, la massa, il popolo, a chiedere sempre con il cappello in mano.
Chi come me, che non si è mai allineato ai lecchini di turno, ai falsi perbenisti ed ai sanguisuga del popolo, farà la sua battaglia con tutti i mezzi democratici per evitare che intrallazzasti, scambisti di voti, affaristi e menefreghisti del bene altrui possano sottomettere oltremodo i cittadini onesti e laboriosi del nostro territorio.
Cataldo Russo