Su gran parte della stampa locale è diventata una specialità: mostrare i nomi dei peccatori della settimana – il peccato, va da sé, è l’essersi smarcati o essere distanti dalla fusione – ridicolizzarli un po’, costruire attorno alle loro frasi e riflessioni (o alle loro assenze) un processo mediatico senza contraddittorio e azionare l’inarrestabile macchina del fango (o quasi).
Non si conta il numero di coloro che per i benpensanti si sarebbero macchiati dell’infamia di non aver sposato il progetto della fusione, ossia la grande idea (che nessuno però riesce a spingere oltre il noioso refrain degli uffici da conquistare e i finanziamenti da accalappiare) di alcuni pezzi grossi della nostra classe dirigente, soprattutto rossanese, per rilanciare il territorio delle città di Corigliano e Rossano.
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