Non affidare il comune in mano a degli sprovveduti.
La migliore ricetta per uscire dalla crisi è affidare le sorti del Comune ad un politico navigato, ad una persona credibile, capace, abituata a stare tra la gente e che non improvvisa. Ora più che mai la città ha bisogno di un sindaco e di una giunta che amministri con esperienza e saggezza come lo fa un buon padre di famiglia.
Affidare adesso il comune a movimenti e persone che inneggiano alla protesta e navigano con fatica a vista significherebbe rendere vano tutto quello che di buono ha fatto la triade commissariale in questi anni. Sarebbe una nave alla mercè delle tempeste e con un comandante a bordo incapace di guidarla verso un porto sicuro. La città si infilerebbe in un tunnel che la farebbe piombare in un periodo buio e di indecisione, condizionandone il futuro ed aggravandone ulteriormente la già drammatica crisi economica e sociale, sarebbe un bel guaio mollare adesso, allentare le redini del risanamento dopo il buon lavoro dei commissari. Affidare il Comune a persone inesperte o a persone che andrebbero a riscaldare la sedia o utili solo ad alzare la mano all’occorrenza sarebbe come tornare indietro di 20 anni, si tornerebbe a vivere per un lungo periodo in una torre di babele dove lobby varie, ingerenze esterne, politici fino adesso nell’ombra e funzionari del Comune imporrebbero la loro esperienza e il loro dominio, facendo un sol boccone dei futuri giovani governanti non fosse altro che per la loro arroganza e la inesperienza amministrativa e politica. Il rischio è reale poichè dietro ad ogni candidato e movimento c’e’ sempre un burattinaio o persone non limpide che dettano l’agenda politica e francamente questo la città non se lo può permettere. Ci sarebbe poi il rischio reale da non sottovalutare che organizzazioni illegali, approfittando del vuoto governativo, dello scarso spessore politico dei giovani e della forte crisi economica e sociale che attanaglia il territorio avrebbero gioco facile ad occupare il controllo del territorio e della macchina comunale, per questo c’e’ l’urgenza di andare oltre alla emergenza ed alla mera protesta perche solo così si creano condizioni economiche e sociali favorevoli a tutti. Un eventuale successo del voto di protesta significherebbe aprire le porte del Comune all’anarchia ed alla improvvisazione, il che vorrebbe dire in concreto non sapere affrontare e risolvere i problemi come: palazzo Bianchi, l’uscita del Comune dalle società partecipate: Meris, Sorical, il problema Soget spa, la enorme evasione fiscale, freno alla cementificazione selvaggia del territorio, depurazione, viabilità, rifacimento del manto stradale, ristrutturazione edifici scolastici, investimenti in fonti di energie alternative, il problema spazzatura ed un serio censimento del patrimonio immobiliare del Comune al fine di ricavarne risorse economiche che vadano a rimpinguare le casse comunali. Queste prerogative troveranno risposte solo se il futuro sindaco sarà consapevole e capace di affrontare le difficoltà che l’attendono, un sindaco che non adoperi il suo potere come strumento di depressione economica, di repressione politica, di perpetuazione delle ingiustizie sociali e degli interessi di pochi, la figura del prossimo sindaco dovrà essere occasione per uno sviluppo economico e sociale nuovo, per un rigoroso risanamento delle casse comunali, per una profonda trasformazione e modernizzazione dell’assetto della macchina comunale, per un nuovo assetto della società e per la difesa ed espansione della democrazia e della legalità. Per finire una puntualizzazione necessaria: dove era 4 anni fa, dove era l’altro ieri il candidato a sindaco del M5S, e dove era il M5S. Dove erano gli altri aspiranti candidati a sindaco, dove erano buona parte dei candidati a consigliere comunale che oggi si ergono a paladini della città, dove erano questi quando il nostro movimento portava avanti problemi seri. oggi non sanno fare altro che copiare integralmente le nostre rivendicazioni ed esporle confusamente senza ne’ capo e ne’ coda nei loro comizi. Il nostro Movimento, alla faccia di quelli che buttano fango e calunnie fa sapere che non si farà intimidire, c’e’ e ci sarà più forte di prima anche dopo le elezioni pronto a denunciare qualsiasi forma di ingiustizia sociale e di arricchimento illecito piaccia o non piaccia.
Movimento Centro Storico: un progetto per non morire
Giorgio Luzzi