Caro direttore, oggi vorrei parlarle di vigili urbani, verso i quali, per onestà civica, devo premettere di nutrire qualche pregiudizio, poiché alcuni di loro, che forse soffrono di un mito della personalità e di una rigidità mentale piuttosto preoccupanti, hanno comportamenti a volte pessimi se non schizofrenici, che noti soprattutto quando t’imbatti in un vigile che neanche ti ascolta o che quando gli chiedi d’essere ascoltato, anche solo per spiegargli sommessamente le ragioni di un’infrazione o di un’illegalità, diventa di una rigidità e di un’ottusità assurde.
Sono casi limite, ovviamente, che però capitano. E quando capitano non puoi accettarli da una figura nata per far rispettare le regole e per stare dalla parte del cittadino e che mai può dare l’impressione che il cittadino e la legalità gli stiano pesantemente sulle scatole, perché magari la loro città ideale è una città senza regole e senza cittadini. Giusto per non avere fastidi.
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