“Comportamenti antidemocratici che impediscono il corretto esercizio del ruolo istituzionale di consigliere comunale comprimendo il diritto di partecipare attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla legge. Se non è regime questo”. E’ lo sfogo, affidato ad una nota stampa, del consigliere comunale, Elvira Campana, del Ncd.
Dichiarazione che giunge all’indomani del consiglio comunale di martedì scorso dove si è discusso del fondo per la contrattazione decentrata dei dipendenti comunali. La Campana definisce la seduta consiliare di martedì: “l’ennesimo Consiglio Comunale di un’Amministrazione che non tollera alcun tipo di critica e che non accetta in nessun modo la diversità di opinione. Anzi chi osa criticare è messo alla berlina e deriso in pieno Consiglio senza tuttavia ricevere puntuali rilievi su ciò che si è detto. L’attuale maggioranza – afferma ancora la Campana – non dice nulla ma soprattutto i consiglieri arrivano impreparati al Consiglio limitandosi a riferire genericamente ciò che nei corridoi è stato detto. Martedì scorso il sindaco prima di parlare ha dovuto studiare anche se poi ha letto tutta una serie di atti amministrativi secondo una logica storica che a sentire lui sono ineccepibili indipendentemente da chi li ha posti in essere. E già qui sorge spontanea una domanda: ma se è tutto a posto come mai non hanno permesso l’accesso agli atti a chi poteva avere un interesse anche se non concreto e attuale? Sventolando, in pieno consiglio e dopo averla inviata a tutti i consiglieri nella mattinata prima del consiglio, una inammissibilità di un organo gerarchicamente superiore? Domande che non riceveranno alcuna risposta. Ma al sindaco piace la parola inammissibilità, poiché quando è stata presentata in consiglio la mozione con la quale alcuni consiglieri di opposizione chiedevano un impegno solenne del sindaco e dell’esecutivo a recuperare quanto riportato dagli ispettori del Mef nel 2010, circa 350/400 mila euro, anzicchè il presidente del Consiglio, è intervenuto il sindaco a dichiararla inammissibile mentre il presidente dopo averla letta e dopo aver riflettuto alcuni secondi ed essersi confrontato con il segretario ha pensato bene di non sottoporla a votazione ma di sospendere il tutto e rinviare a data da destinarsi. E’ evidente che quella mozione metterebbe in serie difficoltà l’amministrazione poiché se dovessero esprimere un voto negativo dovranno poi rendere conto al Mef se invece il voto dovesse essere positivo dovranno rendere conto ai dipendenti comunali che certo non gradiranno il recupero delle somme”.