“Pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo”. Non aveva dubbi Edmondo De Amicis, nella sua magnifica opera “Cuore”, a tracciare una ben precisa definizione del termine ‘maestro’.
Pensando a questa frase, pertanto, oggi ricordo un vero Maestro, con l’iniziale volutamente maiuscola, a dieci anni dalla sua prematura e improvvisa scomparsa: Gigliano Fiorentino. Perché lui, nella realtà dei fatti, fu Maestro di vita a più livelli e in diversi ambiti: dal Taekwon-do, sua innata passione, alla socialità, dalla gentilezza dei modi all’attenzione per le tematiche e problematiche d’interesse collettivo. Gigliano Fiorentino non è stato mai dimenticato, poiché figlio di questa nostra comunità con la quale ha intessuto rapporti improntati sempre al garbo e al rispetto.
Maestro nella memoria dei suoi numerosissimi allievi, che ha formato con preziosi insegnamenti in quella palestra di vita e lealtà che è il Taekwon-do: filosofia comportamentale prim’ancora che disciplina sportiva. Maestro nello stile con gli altri e dedito alla sua splendida famiglia, Gigliano è stato anche protagonista di importanti lotte politiche e conquiste sociali, testimone sensibile dei mutamenti del suo territorio.
Noi oggi lo ricordiamo con stima, facendoci interpreti di un diffuso sentimento nei suoi confronti che alberga nei cuori di tanti concittadini. Nella ricorrenza del decimo anniversario della sua scomparsa, la famiglia darà a tutti l’opportunità di una preghiera congiunta attraverso una santa messa che verrà celebrata sabato 27 gennaio, alle ore 18, presso la chiesa Maria Santissima Immacolata di Corigliano Scalo.
FABIO PISTOIA