In questo territorio c’è un mondo di cui spesso non si coglie il valore: il mondo dell’associazionismo. No, non parlo del fatto che non ci siano abbastanza associazioni, anzi, molto probabilmente a Corigliano-Rossano gira e rigira un’associazione di qualche tipo ce l’abbiamo tutti. Parlo del fatto che spesso non si capisca l’importanza di avere delle persone che si muovono per creare eventi di aggregazione.
Vedete, ecco, quello dell’aggregazione è un concetto importante, se non ci fosse la possibilità di avere posti, tempi ed occasioni per incontrare i volti della comunità di cui ognuno di noi fa parte, le nostre vite contornate da questa città, sarebbero completamente diverse.
Io sono dell’idea che una città non debba solo essere amministrata pragmaticamente bene per essere una bella città, penso che la felicità di una comunità si misuri anche dalla sua capacità di creare aggregazione, di offrire piazze accoglienti, di costruire eventi culturalmente sensati e stimolanti.
Sinteticamente, anche se magari sembrerà la più astratta e smielata delle frasi, essendo eppure forse la più concreta e realistica esigenza di una comunità, si misura dalla capacità di produrre occasioni fisiche e metaforiche di poter stare insieme per un qualcosa.
Attenzione, non bisogna nasconderlo, c’è tanta gente che con l’etichetta dell’associazionismo fa le stesse lordure della classe politico-dirigenziale. Però, e cerchiamo di catturare i maledetti lati positivi di Corigliano-Rossano, ci sono anche tante persone che fanno tanto e non chiedono niente, che faticano ma non chiedono il voto, che si impegnano e non vogliono il riconoscimento dei loro meriti.
Sono persone che spostano tavoli, preparano buffet, montano impianti, raccolgono spazzatura, donano tempo prezioso, stressano loro stessi e i loro cari. Sono persone che fanno cose semplici e meravigliose, sono persone che magari a Carnevale si travestono da pagliacci e procurano un sorriso ad un bambino.
E cambiare la giornata di un bambino è l’atto politico più rivoluzionario che esista, fidatevi di uno qualunque come me.
-Giuseppe Fusaro, collettivo elle