Un esempio lungimirante di amore per i luoghi nei quali si è nati e si continua tuttora a vivere. Una storia fondata sul forte legame affettivo che unisce, da sempre, i suoi protagonisti con il Centro Storico di Corigliano, la sua gente, i suoi beni artistici, culturali e religiosi.
La signora Irene Dima, la titolare, e il suo compagno, Salvatore Schiavello, affiancati dai giovani Gianluca De Patto e Rosita Cimino: questi i nomi dei concittadini operosi e sensibili che, con spirito di servizio prim’ancora che per ragioni meramente commerciali, mantengono in vita uno dei pochi punti di riferimento e di socializzazione nel cuore del borgo antico ausonico.
Il caratteristico chiosco situato ai piedi del Castello Ducale rappresenta, infatti, una scommessa ardua ma vincente. Un servizio pubblico, perché di questo si tratta, garantito da persone generose, le cui storie familiari e vocazioni professionali affondano le proprie radici nel Centro Storico, tra i suoi vicoli, tra le sue innumerevoli bellezze.
Dai primi di maggio alla metà di ottobre: questo il periodo d’apertura di quella che, in realtà, non è un’attività, ma piuttosto un’agorà. Una piazza nella piazza, un luogo di gioco e ritrovo, d’amicizia e condivisione, per contrastare l’imperante declino del borgo antico e riaffermare l’indissolubilità delle rispettive vite a questo posto magico.
Per chi, come me, ama profondamente il Centro Storico di Corigliano e la sua gente, e per tanti altri, tutto ciò rappresenta una preziosa pagina di coesione sociale, di storia e cultura, di solidarietà e coerenza. Ad Irene e Salvatore, al caro amico Gianluca e a Rosita, i complimenti per il loro fulgido modello di cittadinanza attiva.
FABIO PISTOIA