Il Forte di Vigliena, ultimo baluardo della Repubblica Napoletana del 1799, potrebbe diventare il primo tassello della rinascita della città partenopea.
Si tratta di una piccola fortificazione costiera realizzata tra il 1703 e il 1705 sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio per volere del vicerè spagnolo Juan Manuel Fernandes Pacheco, duca di Escalona e marchese di Villena, da cui prese il nome. Faceva parte di un sistema di difesa che comprendeva cinque batterie costiere: Castellammare, Rovigliano, Torre di Resina, Granatello e, appunto, San Giovanni a Teduccio.
Il Forte non venne mai direttamente impegnato in episodi di guerra né nel 1742, quando nella rada di Napoli si affacciò la minaccia della flotta inglese, né nel 1792, quando una flotta francese comandata dall’ammiraglio Latouche-Tréville costrinse il re di Napoli a riconoscere l’ambasciatore di Francia. L’episodio più importante a cui è legata la memoria del luogo è la battaglia avvenuta il 13 giugno del 1799, allorquando nel Forte si erano asserragliati alcuni patrioti che difendevano la Repubblica dall’attacco finale sferrato dalle truppe del cardinale Ruffo che, risalendo lungo la penisola, erano giunte alle porte della capitale.
Il Forte fu attaccato a più riprese da truppe russe, turche e borboniche e fu fatto oggetto di un pesante fuoco di artiglieria. I difensori del Forte, pur di fermare le truppe sanfediste, si fecero esplodere dentro il Forte insieme con i nemici, dando fuoco volontariamente alla santabarbara. L’autore dell’eroico gesto fu Antonio Toscano, giovane nativo di Corigliano Calabro che, secondo Pietro Colletta che ne riferisce nella Storia del Reame di Napoli, pare che avesse pronunciato le parole «Dio e libertà» prima di dare fuoco alle polveri.
Del nostro illustre concittadino si scrive, in queste ore, sulla stampa nazionale (Corriere del Mezzogiorno/Corriere della Sera), poiché quest’anno la cerimonia per ricordare i martiri del Forte che, come da consuetudine, viene organizzata dal Comitato civico di S. Giovanni e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con la Società Napoletana di Storia Patria e Italia Nostra, è stata anticipata ad oggi, domenica 12 giugno.
Storie di uomini che, con risolutezza e coraggio, hanno impresso i loro nomi e volti nella memoria collettiva. Storie che meriterebbero di essere approfondite e divulgate alle nuove generazioni e farne motivo d’orgoglio per l’intera comunità.
FABIO PISTOIA