Una storia di violenza familiare, di minacce e maltrattamenti quella che si registra nell’area urbana di Corigliano, tuttavia conclusasi nel migliore dei modi per le vittime. A mettere la parola fine ad una vita domestica fatta di soprusi e angherie ci hanno pensano i Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro. Un’operazione che rende onore al Capitano Cesare Calascibetta e a tutti i militari dell’Arma cittadina sia per la consueta attività investigativa condotta con scrupolosità certosina e sia, fattore nient’affatto secondario, per l’estrema delicatezza della vicenda e dei soggetti coinvolti.
Un uomo di Corigliano di 63 anni, lo scorso sabato sera, è stato difatti tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati. Ad eseguire materialmente l’ordinanza restrittiva emessa dalla Procura della Repubblica di Castrovillari sono stati i Carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro Scalo. L’uomo si trova adesso rinchiuso presso la casa circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Il coriglianese si è reso protagonista di reiterati maltrattamenti nei confronti della moglie dalla quale è attualmente in fase di separazione, ma i suddetti comportamenti risalgono anche a periodi antecedenti, nonché delle tre figlie avute dalla donna, una delle quali di minore età. Maltrattamenti di grave entità e protrattisi nel tempo tanto da indurre la donna a denunciare il marito, anche e soprattutto per preservare l’incolumità delle sue figlie.
L’uomo era arrivato addirittura a minacciare la donna di acquistare una pistola con l’obiettivo di sterminare l’intera famiglia e poi suicidarsi. Un “piano” non andato in porto grazie alla denuncia della donna e alla risolutiva e incessante attività dei Carabinieri della locale Compagnia. Quello che hanno vissuto la moglie e le figlie dell’uomo è stato un vero e proprio inferno, tant’è che tale situazione ha causato anche problemi psichici ad una delle figlie.
I Carabinieri hanno così dato seguito ad un’azione investigativa mirata, confortata dai referti medici comprovanti le accuse e dalla documentazione prodotta dal centro medico dov’è in cura la sopraccitata ragazza, fornendo una serie di elementi di riscontro al racconto della donna. Una vicenda d’inaudita gravità che accende per l’ennesima volta i riflettori sui drammi familiari che si consumano all’interno di apparenti tranquille abitazioni, dove alle violenze fisiche si sommano quelle psicologiche. Traumi difficili da superare soprattutto quando interessano giovani di minore età.
Dinnanzi a tale deprecabile vicenda, resta il conforto per una famiglia oggi sana e salva e il plauso che si leva, dai cittadini comuni agli operatori dell’informazione, nei confronti del Capitano Cesare Calascibetta e di tutti i Carabinieri in servizio presso la Compagnia di Corigliano per la loro presenza quotidiana condotta con professionalità e spirito di abnegazione in difesa del territorio e della sua gente.
Fabio Pistoia