C’è l’interesse evidente di offrire con generosità una parte della propria esistenza alla comunità dove si vive e questo è segno di vitalità democratica. Ho sempre creduto nella democrazia perfetta,che a mio giudizio deve espungere la cultura della delega dal vocabolario politico,nei vecchi testi in cui mi sono formato era evidenziato in bella prosa”la democrazia borghese è quella forma di delega in bianco in virtu’ della quale ogni cinque anni scegli chi ti comanda.
”Nella fase attuale facendoci condurre con mano sicura dal grande Bauman tra i meandri nascosti della liquidità sociale,l’impegno diretto appare imprescindibile per ricostruire dal basso forme di partecipazione cosciente che possano rispondere alle costanti cessioni di sovranità democratica verso organi esterni alla volontà popolare.Nascoste nell’ombra di ogni giorno stanno organi sovranazionali che decidono molto piu’ dei governi eletti,vincolando bilanci e decisioni senza cha mai uno di noi comuni mortali abbia potuto far sentire le proprie ragioni. Nulla da obiettare quindi , ed in bocca al lupo a tutte/i. A preoccuparmi sono in verità le dimensioni della differenza di vedute del centro sinistra cittadino. Oggi rischiamo di “vanificare l’opera nostra”per usare le drammatiche parole di Antonio Gramsci.Biografie di uomini e donne, intrecciate da collettivi percorsi di appartenenza,caratterizzate da vincoli di impegno che nel passato remoto e recente hanno segnato un cammino comune , sembrano oggi aver smarrito la mappa del vissuto,e rischiano di qui a qualche giorno di ritrovarsi “l’un contro l’altro armati”in una parallela campagna elettorale che in ogni caso ,ove come prevedibile non porterà benefici alla nostra città,determinerà una soluzione di continuità sul presente del centro sinistra, che farà da cuneo tra passato e futuro,spezzando una trama storica consolidata rispetto alla quale abbiamo il dovere di adoperarci fino all’ultimo istante per far prevalere il buon senso.Torti e ragioni non si dividono mai in campi netti,errori e responsabilità hanno covato a lungo nel seno ampio del centro sinistra e siamo tutti responsabili di quanto sta accadendo in queste ore. Tuttavia se abbiamo ancora un filo conduttore ideale che ispira la nostra attività politica ai valori condivisi dobbiamo fermarci e rimescolare le carte. Nella legittimità delle scelte che ognuno intenderà porre in essere,pur con le responsabilità riconosciute,oggi le forze del centro sinistra hanno in prevalenza scelto di sostenere Giovanni Torchiaro.Non si chiede alcuna resa di fronte all’esistente,ci saranno altri momenti utili alla discussione ed valutazione approfondita di cosa e come andavano coordinate le precondizioni per le scelte.Potrei sin da ora definire con tranquillità che ben ventuno mesi orsono(28 luglio 2011Schiavonea)SEl-“ vox clamantis in deserto “definì i contorni di un rilancio della politica ,che pur collocando al primo punto le problematiche della legalità ,risultasse scevra da contorsioni giustizialiste ed individuando nelle primarie lo strumento per garantire partecipazione. Avrebbe un senso ora ricordare le varie posizioni???Non credo.Ma avrebbe senso un “Redde rationem “preventivo incomprensibile e fuorviante?Di fronte a noi ci sono giornate difficili nelle quali si deciderà futuro e destino di una comunità,e di fronte a questo appuntamento(quanto accaduto su scala nazionale appare un monito piuttosto scontato)stiamo arrivando divisi e frantumati. Domani non ci saranno vincitori,solo vinti!Non credo ci sarà l’opportunità di chiedere ascolto per spiegare ragioni e torti,potrebbe essere tardi.Come lo fu in quel 1993.Tutto il domani è oggi affidato alle nostre mani ed al nostro buon senso unitario.Unità,in questa singola parola abbiamo sempre trovato la sintesi nelle fasi cruciali della nostra storia.Sul suo altare abbiamo e dobbiamo sacrificare ogni ,sia pur legittima aspirazione individuale. Altrimenti dovremmo davvero concludere,alla luce di possibili paradossali “dejia vu”,che la storia non insegna.Che alla fin fine aveva ragione il grande fiorentino- Tutti li tempi tornano ,li uomini son sempre li medesimi”.A noi la scelta.
Angelo Broccolo SEL