Pagina di storia di questa nostra città, eppur avvolta da alone leggendario. Fede e devozione popolare da un lato, magnificenza dell’Arte dall’altro: insieme, patrimonio indelebile per la locale comunità, in particolare per quanti nel Centro storico di Corigliano sono nati, vissuti, ne serbano intatto il viscerale amore.
Nel 2013 avvenne il ritrovamento della “Madonna degli Infermi” o “Madonna Murata”, e al comprensibile stupore e al “miracolo” si gridò. La statua in gesso era murata in un’abitazione della parte alta e antica, ma nessuno ne era a conoscenza. È stato il sogno di un’ammalata raccontato alla madre a far partire le ricerche. Il sogno di una Madonna su una mattonella celeste. La Vergine avrebbe ordinato all’ammalata di toglierla dal muro e le avrebbe indicato il luogo preciso: Vico IV P. Umberto, nel cuore del borgo antico ausonico. E’ la stessa proprietaria della casa, il cui indirizzo risponde a quello indicato dal sogno, a ricordare che suo marito, oltre trent’anni prima, durante la ristrutturazione dell’abitazione aveva ritrovato un’immagine sacra. “Era – precisò la donna – sulla soglia della porta. Lui decise di ricollocarla nello stesso posto del ritrovamento quale buon augurio”.
Fu così, allora, che due donne residenti nella zona decisero di chiamare un muratore e verificare, così facendo, se e cosa si celasse dietro quel muro. Il 21 aprile si procedette con i lavori. Con l’ausilio di una torcia, viene individuata nella parte bassa una scatola rossa: all’interno, custodita, una Madonna di gesso con la testa rivolta verso l’alto. A voler restaurare gratuitamente l’immagine sacra è stato un amico dell’ammalata, la statua poi consegnata nelle mani del parroco. Intanto altre persone provvedono a costruire una nicchia e a fine giugno di quell’anno fu grande festa per la celebrazione religiosa dell’evento.
Fin qui il racconto. Una la considerazione che sovviene: la semplicità e il fervore religioso dei protagonisti della vicenda, sinonimo di purezza prescelta dalla Vergine per il suo prodigioso annuncio.
FABIO PISTOIA