Coriglianesi svegliatevi.
Senza giri di parole, le amministrative a Corigliano sono una farsa, il risultato fotografa la triste realtà, sia sociale che politica, sono l’espressione degli accordi più ignobili e svariati. In quanto ai politici, dovrebbero togliersi quel velo di purezza che ipocritamente inganna le menti di chi li crede dei benefattori, dei puri, purtroppo a credere a questa storiella sono i tanti sprovveduti, non addentrati nei fatti locali e che mai immaginano la corruzione e il clientelismo che ruota attorno a questi.
Senza peli sulla lingua, senza girarci attorno e senza che nessuno offenda e si offende, diciamoci le cose come realmente stanno e come giorno per giorno si evolvono ed a favore di chi. Una premessa però è d’obbligo, i sindaci eletti fino adesso, frutto del libero consenso popolare sono due, a prescindere dalla lotta fratricida ingaggiata in seguito nei loro confronti dagli amici di partito: L’architetto Gabriele Meligeni e il Prof. Armando De Rosis, in entrambi, il popolo ha premiato l’onestà e l’appartenenza ad un ideale politico, caratteristiche queste che non trovano dimora nel sistema partiti di oggi. A Corigliano, è risaputo che il risultato delle amministrative, sorride a colui o coloro i quali intrecciano accordi di vario genere con esponenti dell’imprenditoria locale, tipo: Imprenditori agricoli, dell’edilizia, titolari di grossi centri commerciali e di distribuzione, con grosse realtà aventi rapporti con l’ente comunale, con cooperative sociali, che guarda caso sono tutte politicizzate e conniventi con la stessa, ecc. ecc. Il fatto che più dovrebbe fare indignare è che i politici, hanno abbandonato il contatto diretto con il proprio elettorato, preferiscono direttamente, senza intermediari stringere accordi con gli imprenditori perchè sanno che è un investimento sicuro, remunerativo per entrambi, ai primi vanno i voti, ai secondi eventuali finanziamenti e benefici vari. La cosa più ignobile e preoccupante e che dovrebbe portare i cittadini ed il sindacato a denunciare i politici, è che questi, sanno a priori che i loro interlocutori, hanno in mano il “privilegio” del ricatto nei confronti dei loro dipendenti, già questo basterebbe a richiamare l’attenzione dei tanti per verificare se esistono eventuali presupposti che indurrebbero all’eventuale reato di voto di scambio. Il poter disporre a piacimento della forza lavoro, ha vita facile in una realtà come la nostra dove la dilagante disoccupazione è preoccupante, è simile ad una bomba a cielo aperto innescata e non mi meraviglio se potrebbe esplodere in rivolta, altro tema importante è l’assenza di tutele contrattuali. Al contrario, il baratto tra politica ed imprenditoria, rende i lavoratori vulnerabili, deboli, schiavi, sottomessi (ed i politici, ne sono i complici) al pari dei tanti lavoratori immigrati. Altra realtà che gioca ed ha giocato un ruolo importante in questa competizione elettorale ed in altre è rappresentata dal sindacato, è innegabile il supporto dato in passato a determinati candidati ed a determinate liste. Gli esiti, i frutti di questo mercimonio è quello di vedere seduto tra gli scranni del consiglio comunale (in questo c’è ne sono a iosa) dei consiglieri che non possono vantarsi certamente di essere l’espressione massima del libero consenso popolare. Sono lì ad occupare il seggio poiché, chi direttamente, chi indirettamente ha esercitato pressioni e in molti casi il ricatto, pena la permanenza sul posto di lavoro, hanno fatto prevalere la loro posizione sociale sui lavoratori, ecco spiegato il pieno delle preferenze. Altra pratica diffusa ed in uso ai partiti è inserire nelle liste, a mò di riempitivo giovani sprovveduti con alle spalle più che altro una famiglia numerosa, peccato che questi non si rendano conto che vengono candidati non certamente per le lodo doti, ma per quanti voti possano portare al candidato a sindaco, alla lista, per poi essere scaricati al pari della spazzatura. A completare questo funesto calderone, certamente un ruolo non meno importante lo giocano quei medici di base legati al cordone ombelicale dei politici. Potete o no essere d’accordo, la cosa che più fa arrabbiare è che l’atteggiamento dei politici, compresi anche quelli dei piccoli partiti che si rifanno al mondo dei lavoratori si sia reso estraneo alla indigenza ed alla sofferenza incalzante di tante famiglie, costrette a limitarsi su tutto.
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio.