“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello”.
E’ difficile, dopo aver ascoltato le parole dei rappresentanti del centrodestra calabrese e coriglianese – Dima, Geraci e Scopelliti – non riflettere su come Dante, a secoli di distanza, abbia trovato le parole giuste per descrivere il panorama politico che offre la nostra terra (Corigliano, Calabria o Italia scegliete voi).
In una situazione tanto difficile, in una crisi che è frutto del collasso politico/economico di un preciso modello culturale, in una situazione in cui a pagarne il prezzo più alto sono i soggetti più deboli, chi ha retto e regge il potere politico si presenta ai suoi elettori, a chi governa, affermando “è colpa di qualcun altro!”. Perchè, sintetizzando 56 minuti di parole, quello che rimane è un enorme scaricabarile verso tutto e tutti. Sia chiaro, per quello che riguarda la sanità, ad esempio, le colpe dell’amministrazione Loiero sono tutte presenti e forti, nessuno lo ha mai negato. Ma il resto è un manifesto all’irresponsabilità ed alla falsità.
Parliamo del tribunale di Rossano? Il governo che ha preparato la sua chiusura è quello Berlusconi, l’onorevole Dima ha votato quel provvedimento e ha votato quello voluto dal governo Monti, nella cui maggioranza vi era tutto il centrodestra italiano. Quindi è complice, volontario o involontario poco importa, di una scelta, quello di considerare la giustizia un costo sacrificabile, che attinge a piene mani dall’idea berlusconiana delle cose.
Parliamo di sanità? I tagli riguardano totalmente i servizi, i posti letto e le postazioni di guardia medica della sanità pubblica. E il costo maggiore viene chiesto al territorio cosentino, sibarita in particolare. E l’ospedale nuovo non c’entra nulla perchè, in termini semplici, si ridurrà ad una perdita di posti letto senza che, in cambio, vi sia la certezza di avere un servizio in grado di stoppare la migrazione sanitaria.
Protezione civile? Lasciamo perdere perchè gli abitanti di Schiavonea non meritano questa presa in giro.
LSU-LPU? L’emendamento di cui parla Scopelliti era stato cancellato di netto. Si è presentata una nuova proposta, primo firmatario Ferdinando Aiello (SEL) che grazie all’appoggio degli altri parlamentari calabresi di centrosinistra, è entrata nella legge di stabilità.
Questo solo per citare alcune “castronerie” espresse ieri pomeriggio nella conferenza stampa a Corigliano Calabro.
Cosa dovremmo poi dire al nostro sindaco Giuseppe Geraci, quando afferma che “abbiamo anticipato i tempi per la nascita di un nuovo centrodestra a Corigliano”? Potremmo partire dal dirgli che ha centrato tutta la sua campagna elettorale sul negare i suoi rapporti con Giovanni Dima e , di conseguenza, con la precedente amministrazione comunale. Ma non sarebbe utile perdersi in questo discorso. E’ utile, invece, chiedergli perchè, visto che imputa ai commissari prefettizi il non aver atto ricorso allo strumento del riequilibrio di bilancio, il non aver intrapreso per tempo questa strada? Per tempo s’intende nei primi dieci giorni dal suo insediamento. Se era cosciente che quella era la strada giusta, perchè ha atteso il richiamo della Corte dei Conti? Oppure non vi era contezza della vera situazione finanziaria dell’ente? Ma questo, ampiamente, lo abbiamo già detto.
Quello che possiamo aggiungere è che, ancora una volta, si è persa l’occasione per spiegare alla città di Corigliano il perchè si è precipitati in questa situazione delirante. Il perchè si è lasciato che sopraggiungesse lo scioglimento della passata amministrazione e il perchè, gli attori politici principali, siano ancora tutti al loro posto, fatta eccezione per l’ex sindaco Straface che, a distanza di anni, facciamo fatica a scorgere come unica responsabile di tutto quello che accadde. Spiegare quel tratto di storia, che è alla base delle attuali condizioni economiche dell’ente comunale – facciamo finta di non aver sentito, il sindaco, dire che lasciò nel 2001 la città ricolme d’oro…- poteva dare la possibilità al cittadino di esprimersi più consciamente nelle sue scelte future. Ma questo. evidentemente non fa comodo a nessuno. Ed allora portiamo pazienza…con il Natale siamo tutti più buoni e più educati. Quindi buon Natale caro sindaco…e, per favore, visto il clima ostile che pervade l’Italia, la smetta di dire che “sono stato richiamato alle armi”…la pace che tanto chiede non la si ottiene con l’agitare panorami guerreschi.
Alberto Laise Coordinatore cittadino SEL