Celebrata anche nell’area urbana di Corigliano l’importante ricorrenza del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nella quale il pensiero va, pertanto, a tutti coloro che si sono sacrificati per la Patria.
Ricordare deriva dal latino “re-cordis”, passaggio attraverso il cuore, e quindi bisogna ricordarli e ringraziarli profondamente perché ci hanno affidato un dono immenso: la Libertà.
In una ricorrenza dal fortissimo significato ideale, la gratitudine e l’ammirazione di noi tutti va alle Forze Armate d’Italia, alle donne e agli uomini che in Patria e all’estero servono lo Stato con dedizione, passione e onore.
La Giornata è stata celebrata grazie all’impegno profuso dall’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra – Sezione di Corigliano, prezioso punto di riferimento per il territorio presieduto dal rag. Vincenzo Antonio Curcio, e dall’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano. Presenti il Sindaco Flavio Stasi, il Vicesindaco Giovanni Pistoia, i consiglieri comunali Lidia Sciarrotta, Francesco Marino Scarcella, Giuseppe Candreva, Marisa Caravetta, Daniela Romano.
La cerimonia di commemorazione è partita da Piazza Vittorio Emanuele ed è arrivata alla Chiesa di San Francesco di Paola, dove è stata celebrata la Santa Messa in onore dei Caduti in Guerra. La cerimonia si è conclusa con la deposizione della Corona al Monumento ai Caduti, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose e di numerosi studenti. Presenti i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, nonché la Polizia Locale che ha curato in modo ottimale lo svolgimento della manifestazione.
La commemorazione della ricorrenza è stata accompagnata dalla Banda musicale “Antonio De Bartolo”, presieduta dal prof. Francesco Verardi e diretta dal maestro Domenico Di Vasto.
Mai come quest’anno – è stata sottolineata da tutti i presenti – si riscontra la necessità di portare a conoscenza di tutti, in special modo dei giovani, l’inestimabile valore della pace e l’avversione alle guerre, che hanno provocato e stanno provocando, nei campi di battaglia, tantissimi morti, devastazioni e dolore.
FABIO PISTOIA


