La data del 18 marzo è incisa nelle menti e nei cuori di due concittadini benvoluti e stimati, Domenico Terenzio e Maria Teresa Celestino,
che proprio in questo giorno del 1973 convolavano a nozze, celebrate da don Ciccio Fabbricatore nel Santuario di San Francesco di Paola, nel centro storico di Corigliano.
La consacrazione di una storia d’amore dalle profonde radici, che tuttora prosegue con rinnovato e reciproco affetto nella quotidiana vita di coppia. Domenico e Maria Teresa, difatti, hanno nel tempo costruito una splendida famiglia, nella quale figli e nipoti continuano ad ascoltare e a parlare il linguaggio dell’amore vero, privo di fronzoli e orpelli, importante perché sincero.
Ben 52 anni di matrimonio, più 6 di fidanzamento: circa un sessantennio di vita insieme, pertanto, tra lei, infermiera presso l’Ospedale di Corigliano Calabro, 41 anni di lavoro presso il laboratorio analisi, e lui, che dal 1964 al 1979, come ama ricordare, si è “fatto le ossa con con la zappa, poi col martello (come carpentiere) all’inizio dell’Ariella, prima con una ditta e poi per conto mio, quindi dal 1979 al 2012 impiegato presso la BNL”.
La passione e l’impegno di Domenico Terenzio, tuttavia, sono stati sempre profusi nella cura e nell’organizzazione di manifestazioni socio-culturali e aggregative per il territorio, senza mai lesinare tempo ed energie, “prima con associazioni come “Per Natale regaliamoci una Fontana”, che abbiamo realizzato e installato nel parcheggio prima del Garopoli, poi Amici dell’Arco e poi Pro loco Corigliano Calabro”. “Eravamo un gruppo di amici, quelli veri, e abbiamo fatto – ricorda Domenico – la bellezza di 120 iniziative, ma di quelle impegnative sia economicamente che fisicamente. Col passare degli anni, poi, ho lavorato tanto sul nostro dialetto, scrivendo poesie, commedie e tutto quello che ho vissuto e che ho raccolto dai nostri antenati; forse, se troverò il tempo necessario, darò alle stampe un libro, giusto un assaggio, perché per tutto quello che ho incamerato negli anni ci vorrebbe una enciclopedia, ma non farò nessuna presentazione perché odio la visibilità e perché ne ho avuta tanta che mi ha danneggiato non poco”.
Domenico Terenzio, al quale tutti siamo grati per il dinamismo e la disponibilità a favore della comunità, elargisce un simpatico consiglio in vernacolo locale per conseguire analoghi significativi traguardi d’amore: “Se volete sapere l’elisir per la durata di un matrimonio lungo e duraturo, mi rifaccio ad un vecchio proverbio coriglianese: Guni sputa e l’autri licca!”.
Tanti auguri, pertanto, a Domenico e alla signora Maria Teresa per questo genetliaco, al quale, ne siamo certi, ne seguiranno molti altri ancora.
FABIO PISTOIA