Il 31 gennaio si festeggia San Giovanni Bosco: il Santo dei ragazzi, il Padre della gioventù.
Ci sono tanti modi per ricordarlo: colui che fondò la Famiglia Salesiana, colui che diede vita alla società dell’allegria, il giovane prete che faceva spettacoli di prestigio per avvicinare i giovani. Anche la città di Corigliano-Rossano festeggia degnamente questa ricorrenza, attraverso un ricco calendario di iniziative curato dalla Comunità Salesiana e realizzate presso l’Oratorio di via Provinciale, allo scalo coriglianese.
A me piace ricordare il sogno fatto da Don Bosco a 9 anni, quello che diede origine al tutto. Nel sogno Giovanni vide ragazzi scapestrati che facevano rissa e bestemmiavano. Pieno di zelo, si buttò in mezzo per far giustizia ma, in tutto questo, fu fermato da Gesù e da Maria che gli dissero: “Dovrai farteli amici non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità”.
Questa fu tutta la sua vocazione di prete dei ragazzi. Contro il sistema repressivo della società ottocentesca, lui utilizzò il metodo “preventivo”: attraverso il gioco e l’allegria avvicinava i ragazzi di strada, quelli che non avrebbero messo piede in chiesa per nulla al mondo. Si faceva amare da loro, dando e ricevendo fiducia.
Al giovane Domenico Savio, che gli chiedeva come farsi Santo, Don Bosco rispose: “preghiera, studio e stare sempre allegri”. Perché Don Bosco ne era convinto: “il Demonio ha paura della gente allegra”.
FABIO PISTOIA