Quinto appuntamento con la IX Edizione della Stagione Concertistica “Città di Corigliano Rossano”.
Domenica 24 novembre, presso il Castello Ducale, è in programma il Concerto Lirico “Intimità e segreti di una donna”, eseguito dal Soprano M° Giovanna Taliento, accompagnata al pianoforte dal M° Massimiliano Picuno.
L’evento inserito nella kermesse organizzata dall’Istituto Musicale Chopin diretto dal M° Giorgio Luzzi in collaborazione con il Conservatorio Giovanni Paisiello e con il supporto dell’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano avrà inizio alle ore 19:00 con ingresso libero.
Il concerto si articola in tre parti, dove la musica e la voce si intrecciano in una narrazione emozionante e ricca di contrasti, dai sogni innocenti e giovanili alle riflessioni più mature e dolorose, dalla speranza di un amore che verrà all’incubo di un destino crudo, verranno eseguite arie che dipingono l’universo di giovani donne, sognatrici e vulnerabili, ma anche determinate nelle loro scelte e nei loro sentimenti. Le protagoniste di queste arie sono donne la cui giovinezza è segnata da amori intensi e spesso tragici.
Il concerto vuole essere anche un omaggio a Giacomo Puccini a 100 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 29 novembre 1924.
Compositore eccelso, Puccini vive ognuna delle sue opere con passione e lucidità. E in questo braciere – dove ardono perenni la fiamma della creatività e la ricerca della perfezione – prendono vita le donne di Puccini, protagoniste dei suoi drammi. Egli non si risparmia affinché ognuna di esse divenga davvero motore e anima della vicenda: al di là della facile retorica della morte di quasi tutti i suoi personaggi femminili, egli le ama profondamente e affida a loro, esplicitamente o più spesso in modo occulto, il compito di guidare le fila del gioco perché ogni destino trovi il suo compimento.
Le donne che Puccini ci racconta, sono simboli immortali di quei valori assoluti che sono alla base di ogni società in ogni tempo, valori che solo una donna può incarnare senza correre il rischio di poter avere un secondo fine.
Nessuno ha saputo offrire alla voce femminile regalo più bello delle melodie pucciniane e delle grandi figure e personalità sceniche che troviamo nelle sue opere.
Le donne, infatti, adorano la musica di Puccini, pur restando lui un uomo che, nella vita, ha fatto soffrire molte di loro. E nelle sue opere le ama in maniera profonda e totale: il musicista diventa uomo, trasferisce nella melodia tutta la propria capacità di amare, riscattandosi così nella propria musica, che rappresenta il lato più puro, più nobile del suo sentimento e sempre attraverso la sua musica si fa perdonare dalle donne.
Giovanna Taliento, Soprano Lirico di coloratura, è arrivata all’attenzione della critica musicale dopo aver vinto il Primo premio Assoluto in numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali con l’esecuzione di ruoli specifici operistici.
Contemporaneamente agli studi umanistici classici, si laurea brillantemente, con il massimo dei voti, in Canto Lirico giovanissima al Conservatorio “Duni” di Matera sotto l’alto magistero di noti Soprani operistici, quali A. Rondinone e N. De Falco.
Approfondisce la prassi esecutiva dei segreti del Belcanto Italiano con i Maestri M. Chiarolla, S. Miliani Rinaldi ed A. Stragapede.
Si forma nel magistero dell’Arte scenica, con il famoso Soprano T. Cifrone, conseguendo il massimo dei voti cum lauda; e del Canto Corale acquisendo competenze in formazioni corali di musica Sacra e Profana.
Il rigoroso apprendistato la porta a specializzarsi in ruoli molto diversi tra loro passando dal grande tecnicismo Mozartiano, con i personaggi di “Donna Elvira” da “Don Giovanni”, “Elettra” da “Idomeneo”, “Susanna” da “Le nozze di Figaro”, passando da Mascagni, con il ruolo di “Lodoletta” dall’omonima opera; evolvendosi con la massima espressione operistica Pucciniana nei ruoli di “Mimì” da “Boheme”, “Madama Butterfly” dalla stessa opera, “Lauretta” da “Gianni Schicchi”, “Suor Angelica”; per finire con il ruolo di “Cunegonde” da “Candide” di Bernstein e diversi altri ruoli della tradizione operistica Belliniana e Donizzettiana.
Vanta la prestigiosa collaborazione con il Maestro Pianista e Direttore d’orchestra M. Picuno in attività concertistica in Italia e presto all’Estero in piena autonomia.
Massimiliano Picuno, è docente presso il Conservatorio “Giovanni Paisiello” di Taranto dal 1998.
Direttore d’orchestra, di coro, compositore, korripetitor, camerista, concertatore, pianista accompagnatore, si è diplomato giovanissimo in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari sotto la guida del M° L. Ceci, dopo essersi innamorato del pianoforte, grazie alle cure amorevoli della M. G. Piscitelli.
Vincitore di una borsa di studio al concorso Pansovietico di Sulmona in Italia si è perfezionato con il M° V. Merzhanov, a Tambov, in Russia. Dopo gli studi umanistici consegue brillantemente l’abilitazione per titoli esami, nella Didattica Musicale.
Mediante la ricerca e la semantica storica approfondisce l’ “Historically Informed Performance Practice” unita alla didattica orientata.
In Italia studia con il M° M. Marvulli, con il M° S. Fiorentino per il solismo e musica da camera con il M° P. Masi presso l’ “Accademia di Imola”.
Con il M° argentino A. Delle Vigne cura tutto il repertorio chopiniano al “Musici Artis” di Duino a Trieste. Nel 1992 risulta vincitore della coppa “Pianisti d’Italia” in duo con il gemello M° Giampiero Picuno.
Vincitore da solista di numerosi concorsi internazionali tra cui il BELA BARTOK, lo STRAVINSKI, il VALERIA MARTINA, il CARLO MOSSO di Alessandria, risulta finalista all’Internazionale di STRESA.
Approfondisce la pratica della collaborazione pianistica con i maestri G. Goffredo e E. Ferrari e la composizione con il M° F. Nazzaro e il M° G. Di Chiara per la Direzione d’Orchestra.
Ha collaborato nel panorama operistico con artisti di chiara fama internazionale, ricoprendo anche il ruolo di collaboratore al pianoforte con il maetro L. Magera.
Svolge attualmente attività concertistica sia in Italia che all’estero raccogliendo l’entusiasmo e il consenso della critica e del pubblico sia nel solismo che nell’accompagnamento operistico