Avvenimento significativo per la vita spirituale dell’area urbana di Corigliano. In tempi di smarrimento, guerre, assenza di punti di riferimento per l’umano consorzio, finanche di carenze affettive, una comunità religiosa costituisce, infatti, un tangibile approdo per quanti cercano rifugio e conforto.
Ciò accade soprattutto nelle piccole e medie realtà cittadine, in primis nei borghi antichi, pur se alla luce di mutati assetti territoriali e rinnovate esigenze demografiche e sociali.
È il caso della Chiesa di Sant’Antonio, situata all’ingresso del centro storico ed unico edificio religioso del paese ad essere dotato di una cupola, realizzata nello stile di quelle partenopee e ricoperta di maioliche vietresi in giallo ed azzurro. Dal 1861, l’annesso Convento (oggi sede di alcuni Uffici Comunali) divenne sede del Collegio-Ginnasio e la Chiesa, con la denominazione di “San Luca in Sant’Antonio”, fu eletta a Parrocchia nel 1949. Adesso che siamo nel 2024, pertanto, si festeggiano i primi 75 anni d’attività parrocchiale: un traguardo significativo per una realtà ancora oggi vivida e in perenne fermento, grazie alla presenza dei parroci succedutisi negli anni e della grande famiglia di fedeli impegnata in operosi gruppi ed encomiabili iniziative.
Grazie all’impegno profuso dall’attuale dinamico parroco, don Fiorenzo De Simone, e da tutti i suoi collaboratori, è stato predisposto un nutrito programma di festeggiamenti in occasione del 75esimo Anniversario della Parrocchia di Sant’Antonio. Numerosi gli appuntamenti in programma, tra i quali una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise il 23 novembre, e poi il 26 novembre un appuntamento che si configura come un prestigioso riconoscimento per la Parrocchia: la presentazione di un annullo filatelico speciale di Poste Italiane per i suoi primi 75 anni di vita. E, ancora, una mostra storico-documentaria e un convegno.
Costruita nella prima metà del Quattrocento per opera di Antonio Sanseverino, conte di Corigliano, la Chiesa venne donata insieme con l’annesso Convento ai Frati Minori Conventuali di S. Francesco d’Assisi. Nel 1740 subì un importante restauro e il secolo successivo i Borboni affidarono Chiesa e Convento ai Liguorini. Il portale che spicca sulla facciata neoclassica è maestoso, in bronzo, realizzato dal noto scultore Carmine Cianci nel 1982. All’interno, la pianta è a croce latina con un’ampia navata centrale preceduta da una cantoria sostenuta da due colonne e dotata di un organo del XVIII secolo, mentre cappelle e altari sono ricche di tele realizzate da artisti napoletani del ‘700. Nella “sacrestia vecchia” si conserva il “mausoleo di Barnaba Abenante” del 1522.
L’elezione a Parrocchia avvenuta nel 1949, pertanto, segna un avvenimento epocale nella storia cittadina. Avvenimento che assume ancor più valore e importanza se collocato nel solco dell’attuale lieta realtà, luogo di fede e devozione certamente, ma anche d’incontro e confronto per giovani e adulti, tutti impegnati in una proficua attività educativa e formativa, religiosa e aggregativa. Una comunità sempre più aperta al territorio, improntata al dialogo e all’ascolto, ‘moderna’ e, al contempo, fedele alla tradizione.
FABIO PISTOIA