Ci apprestiamo a celebrare il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, e il pensiero va, pertanto, a tutti coloro che si sono sacrificati per la Patria.
Ricordare deriva dal latino “re-cordis”, passaggio attraverso il cuore, e quindi bisogna ricordarli e ringraziarli profondamente perché ci hanno affidato un dono immenso: la Libertà.
In una ricorrenza dal fortissimo significato ideale, la gratitudine e l’ammirazione di noi tutti va alle Forze Armate d’Italia, alle donne e agli uomini che in Patria e all’estero servono lo Stato con dedizione, passione e onore.
Questa importante ricorrenza sarà celebrata domani, lunedì 4 novembre, grazie all’impegno profuso dall’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra – Sezione di Corigliano, prezioso punto di riferimento per il territorio presieduto dal rag. Vincenzo Antonio Curcio, insieme al Comune di Corigliano-Rossano. La cerimonia di commemorazione partirà alle ore 9.30 da Piazza Vittorio Emanuele ed arriverà alla Chiesa di San Francesco di Paola, dove verrà celebrata alle ore 10 la Santa Messa in onore dei Caduti in Guerra. La cerimonia si concluderà alle ore 11 con la deposizione della Corona al Monumento ai Caduti, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. La commemorazione della ricorrenza sarà accompagnata dalla Banda musicale.
Analogo appuntamento si svolgerà nell’area urbana di Rossano.
“Mai come quest’anno – dichiara Curcio- si riscontra la necessità di portare a conoscenza di tutti, in special modo dei giovani, l’inestimabile valore della pace e l’avversione alle guerre, che hanno provocato e stanno provocando, nei campi di battaglia, tantissimi morti, devastazioni e dolore”.
Il Monumento ai Caduti – interessato da un “restauro conservativo” ad opera della precedente Amministrazione Comunale – è composto da tre gradoni e alto basamento su cui è posizionata la scultura in bronzo raffigurante un soldato che protegge una madre con il Bambino. Sul basamento sono presenti quattro tondi in bronzo con raffigurazioni simboliche: ali di un’aquila, volto di leone, una stella e un fucile sovrapposto ad una bandiera. Sui gradoni sono state posizionate le lapidi con i nomi dei caduti durante il secondo conflitto mondiale e una ghirlanda, composta di foglie di alloro e di quercia, che reca l’iscrizione dedicatoria dei cittadini coriglianesi emigrati in Argentina.
Da una notizia apparsa su “Il Popolano” del 10 marzo del 1923, si legge come il primo incarico per la realizzazione del Monumento ai Caduti di Corigliano era stato affidato allo scultore Luigi Guacci. Nello stesso anno, lo scultore giunse a Corigliano per una ricognizione del luogo nel quale sarebbe dovuto sorgere il monumento, e dichiarò che presto avrebbe inviato il bozzetto. Nella delibera comunale (n. 1 del 20 marzo 1924), che fa riferimento all’inaugurazione del monumento prevista per il 23 marzo, si precisa, però, come la scultura sia opera di Torquato Tamagnini. È probabile che lo scultore abbia realizzato l’opera sul bozzetto di Guacci. Nel 1942 la statua scolpita da Tamagnini fu smembrata dal Monumento e venne fusa, mentre le restanti parti trasferite in altri luoghi. Solo nel 1983 l’Amministrazione Comunale deliberò il riposizionamento del Monumento e la realizzazione di una nuova statua. La statua attuale, copia dell’originale, è stata realizzata dal noto scultore coriglianese Carmine Cianci e venne inaugurata il 23 novembre del 1984. Esattamente quarant’anni fa.
FABIO PISTOIA