Sono trascorsi circa quarant’anni – era il 25 ottobre 1985 – dalla scomparsa, avvenuta a Roma, del costituzionalista Costantino Mortati. Nato a Corigliano Calabro il 27 dicembre 1891 da una famiglia di origine albanese, e precisamente in Via San Francesco n. 62, nel cuore del centro storico cittadino, attuale Palazzo Policastri ove oggi sorge un elegante bed and breakfast.
In sua memoria la Fondazione Mortati, nel 2000, ha apposto una insegna commemorativa proprio nel luogo di nascita: “Insigne giurista e costituzionalista, nonché depurato all’Assemblea Costituente, docente universitario e vice presidente della Corte Costituzionale. Autore di numerosi scritti e manuali giuridici sui quali si sono formate intere generazioni di studenti”.
Una data da ricordare, questa della scomparsa di Costantino Mortati, poiché lo stesso è considerato unanimemente uno dei più importanti costituzionalisti del nostro Novecento. Partecipò infatti ai lavori della Costituente e fu giudice costituzionale. Vero e proprio ‘classico’ del pensiero giuspubblicistico, il suo studio “La Costituzione in senso materiale” (1940) rappresenta ancora oggi un punto di riferimento obbligato. Funzionario della Corte dei Conti dai primi anni Venti, libero docente e vincitore di concorso a cattedra nel 1936, insegnò a Messina, Macerata (dove fu anche rettore-preside della locale facoltà di Giurisprudenza), a Napoli dal 1942 (Istituto navale e facoltà di Economia) e a Roma dal 1955 (facoltà di Scienze politiche), fu membro della commissione per la riorganizzazione dello Stato (la cosiddetta commissione Forti) e dell’Assemblea Costituente. Dal 1960 fu giudice della Corte Costituzionale (su nomina del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi) e nel 1962 ne divenne vicepresidente.
In sua memoria la Fondazione Mortati, nel 2000, ha apposto una insegna commemorativa proprio nel luogo di nascita: “Insigne giurista e costituzionalista, nonché depurato all’Assemblea Costituente, docente universitario e vice presidente della Corte Costituzionale. Autore di numerosi scritti e manuali giuridici sui quali si sono formate intere generazioni di studenti”.
Una data da ricordare, questa della scomparsa di Costantino Mortati, poiché lo stesso è considerato unanimemente uno dei più importanti costituzionalisti del nostro Novecento. Partecipò infatti ai lavori della Costituente e fu giudice costituzionale. Vero e proprio ‘classico’ del pensiero giuspubblicistico, il suo studio “La Costituzione in senso materiale” (1940) rappresenta ancora oggi un punto di riferimento obbligato. Funzionario della Corte dei Conti dai primi anni Venti, libero docente e vincitore di concorso a cattedra nel 1936, insegnò a Messina, Macerata (dove fu anche rettore-preside della locale facoltà di Giurisprudenza), a Napoli dal 1942 (Istituto navale e facoltà di Economia) e a Roma dal 1955 (facoltà di Scienze politiche), fu membro della commissione per la riorganizzazione dello Stato (la cosiddetta commissione Forti) e dell’Assemblea Costituente. Dal 1960 fu giudice della Corte Costituzionale (su nomina del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi) e nel 1962 ne divenne vicepresidente.
FABIO PISTOIA