Ottobre 1994 – Ottobre 2024. Sono trascorsi ben trent’anni anni da quando giunsero a Corigliano i primi due Salesiani, don Mario Delpiano e don Francesco Gobbin.
È una data storica, quella del 10 ottobre 1994, giorno dell’arrivo dei due religiosi, i quali si stabilirono come sede provvisoria presso la Parrocchia di S. Antonio nel Centro storico e iniziarono a fare vita comune insieme al parroco diocesano ed a collaborare nella pastorale giovanile della zona, riscuotendo fin da subito stima e simpatia nella comunità coriglianese per il loro quotidiano operato.
Da allora, la Famiglia Salesiana è un punto di riferimento a dir poco importante per il tessuto sociale cittadino, grazie alla presenza di religiosi nonché di animatori, educatori, tantissimi bambini e ragazzi. L’Opera Salesiana “La Casa dei Giovani” è stata inaugurata il 25 maggio 1997 e rappresenta il segno tangibile di una presenza aperta sul territorio e nella Chiesa locale da parte dei Salesiani di Don Bosco. Dapprima un piccolo Oratorio nel Centro storico, con attenzione privilegiata alla gioventù, specie i minori a rischio di devianza e coinvolgimento in attività criminose. Poi, dal ‘94 al ’97, si procedette alla progettazione e alla realizzazione del nuovo Oratorio Centro Giovanile di via Provinciale a Corigliano Scalo, punto strategico sia dal punto di vista geografico per l’intero comune e sia dal punto di vista aggregativo. Struttura non a caso dedicata alla figura e alla memoria di Padre Albino Campilongo, sacerdote salesiano che ha operato tra gli anni ‘80 e ‘90 nella Diocesi di Rossano e che con la sua azione ha promosso un ampio movimento di aggregazione giovanile denominato “Orizzonti giovani”, sviluppatosi particolarmente sulla città di Corigliano, dal quale è sorto prima il gruppo di Cooperatori Salesiani e poi anche il movimento di gente, famiglie e giovani che hanno operato per l’arrivo dei Salesiani nella città e la creazione di un Centro per i giovani.
È giusto e doveroso ricordare tale avvenimento poiché, se positivo come in questo caso, ha contribuito, e continua tuttora a farlo, nel solco dell’edificazione di una società più umana, fondata su valori e messaggi di speranza e coesione sociale che occorre tutelare e veicolare.
FABIO PISTOIA