L’imminente mese di Ottobre è indissolubilmente legato alla storia di Corigliano, oltre che a quella della Chiesa. Il 10 ottobre del 1227, difatti, a Ceuta, in Marocco, Nicola Abenante e Leone Somma, martiri coriglianesi proclamati poi Santi, vennero uccisi per la loro fede.
Nel 1227, sette frati minori – Daniele, Angelo, Samuele, Domno, Leone, Nicola e Ugolino – tutti calabresi di nascita, partirono come missionari del Vangelo tra i musulmani. Giunti in Marocco, iniziarono subito ad annunciare il nome di Cristo. Incarcerati e spinti, con promesse e minacce, ad abbandonare la fede cristiana e ad abbracciare l’Islam, resistettero da forti; furono perciò condannati alla decapitazione. I loro corpi, pietosamente raccolti dai cristiani, furono sepolti a Ceuta. In seguito, le ossa furono trasferite in Spagna, ma oggi non si sa con precisione ove siano venerate, quantunque città della Spagna, del Portogallo e dell’Italia vantino il possesso di qualche reliquia. Papa Leone X, con decreto del 22 gennaio 1516, li annoverò tra i Santi martiri.
Ai due martiri Nicola e Leone è dedicata la Parrocchia situata in via Nazionale in quel di Corigliano Scalo, la più giovane tra quelle attualmente operanti nel territorio coriglianese, che s’appresta a celebrare i solenni festeggiamenti in onore dei due Santi. Una realtà viva e in continuo fermento, grazie anche alla collaborazione e al contributo della numerosa comunità di fedeli, che costituisce un prezioso punto di riferimento spirituale e aggregativo per tanti bambini, ragazzi, famiglie e anziani, del quartiere ma non solo.
FABIO PISTOIA