Con una deliberazione del mese di marzo 2023 il comune di Corigliano Rossano approvava il regolamento che disciplinava la definizione agevolata delle cartelle emesse da Equitalia-Agenzia della Riscossione (cosiddetta Pace Fiscale) relativamente alle tasse comunali (IMU, TARI, ecc.).
Nella relazione a tale delibera vari consiglieri sottolineavano che tale misura, se da un lato non agevolava la fiducia nella politica tributaria, dall’altro si riteneva opportuno dare questa possibilità vista la situazione economica in cui ci trovavamo e considerato che si trattava comunque di debiti abbastanza datati (fino al 2010/2011 per intenderci).
Successivamente ci sarebbe stata la possibilità di far rientrare nella Pace Fiscale anche le tasse comunali, più recenti, gestite da Soget e Municipia; quindi cittadini ed aziende avrebbero avuto la possibilità di regolarizzare le proprie posizioni presso tali enti di riscossione privati sollevandoli dal pagamento di sanzioni ed interessi che determinano, nella maggior parte dei casi, un incremento del proprio debito di circa il 40% se non di più.
Ci sarebbe stata la possibilità… ma non c’è stata perché il comune di Corigliano Rossano non ha inteso aderire a differenza di altri comuni, in primis il comune (ops. città…questa sì) di Cosenza.
Poi viene fuori che il comune non ha pagato centinaia di bollette di energia elettrica (con tanto di notifica di decreto ingiuntivo) per un ammontare che ormai conosciamo tutti…
Allora la domanda mi sorge spontanea…
Se il cittadino o l’impresa che per un determinato periodo di tempo non riesce a pagare le tasse comunali perché, probabilmente, attraversa un periodo poco felice viene comunque francobollato come EVASORE, un ente pubblico che non paga le bollette come può essere definito? Forse anche l’ente comunale attraversava un periodo poco felice oppure c’è stato uno sperpero di denaro come nei casi dei peggiori evasori incalliti?
Ai posteri l’ardua sentenza…