Nelle linee programmatiche presentate dal nostro amatissimo sindaco vi erano straordinari propositi al riguardo dei centri storici, di fatto mai attuati, probabilmente perché preso da tattiche elettorali di graduatorie che andavano bloccate, da spostamenti di uffici e personale da Palazzo Bianchi e da Palazzo Garopoli verso altri edifici comunali in area Rossano.
L’ultimo, in ordine di tempo, l’ufficio elettorale che ha determinato il capolavoro Stasiano di un’idea vecchia come il cucco: “le vacche di Fanfani”. Sposto di qua, muovo di là ed eccoci qua! Questo per dire che svuotare gli uffici coriglianesi per portarli a Rossano non risolve nulla, da noi si dice: “si sveste un morto per vestirne un altro”. È questo lo stasismo!?La furbata di Stasi chiarisce il limite culturale e politico del nostro poiché è evidente il pasticcio in cui si è invischiato: tanti malumori tra i dipendenti comunali oltre ad attività commerciali che comunque chiudono, così come i tanti giovani che continuano ad andare via. Muore così la speranza di rivedere i due centri storici rigenerati da nuove residenze ed attività: ignobilmente. Anche le misure farlocche di defiscalizzazione che egli ha considerato un atto straordinario al fine di promuovere le attività e la residenzialità non trovano riscontro. Il perché sta nel depauperamento dei servizi che lo stesso ha provocato, in quella residenzialità che non riparte per l’alto costo delle ristrutturazioni delle case nel borgo che devono essere adeguate strutturalmente e funzionali per le nuove esigenze. Invero nel centro storico coriglianese, ovviamente il sindaco lo sa, vi è un vergognoso dormitorio di giovani africani che in alcuni rioni e quartieri rievoca l’aspetto delle favelas. Ma questo non viene detto, eppure in cinque anni molto si poteva fare e con poco. È mancata la volontà o le competenze? Il quesito è di semplice soluzione.
Al nostro Stasi non interessano i ragazzi di colore perché chiaramente non votando non rappresentano un corpo elettorale. In fondo anche le case del centro storico subiscono uguale sorte, esse per il nostro Sindaco non sono appetibili politicamente e finanziariamente ad eccezione di un paio di ruderi acquistati dall’amministrazione notte tempo per un centinaio di migliaia di euro. Quella sì che è stata un’operazione interessante politicamente!
E cosa dire dei giovani che vanno via e non solo dai centri storici ma da Corigliano Rossano che rappresenta forse la città con il più alto tasso giovanile di emigrazione in Calabria se non tra le prime interessate dal fenomeno in tutto il sud Italia. Beh! Anche in tal caso tutto quel che si poteva fare non è stato fatto, questo perché Stasi ha ritenuto, da furbastro qual è, che far intrattenimento sarebbe stato molto più facile e conveniente elettoralmente piuttosto che programmare un serio percorso politico al fine di rimediare allo spopolamento dei centri storici o per arginare l’emigrazione giovanile. E non mi si venga a dire che non vi erano strumenti di partecipazione o misure finanziate dalla regione o dal Pnrr!? Questa campagna elettorale, dunque, non può servire a Stasi da foglia di fico per deviare da temi così importanti. Bisogna, dunque, ripensare ad una nuova Città, volutamente tenuta ostaggio di divisioni e d’ isolamento istituzionale, dove i tanti giovani candidati e attivisti in questa tornata elettorale sono chiamati a dare il loro genuino contributo politico ed intellettuale.
È questo l’augurio che faccio alla mia Corigliano Rossano.