di Mattia Pio Gammetta
Il 28 Maggio del 2013, ricorrevano le esequie di Fabiana Luzzi. Questa mattina ho pensato molto a lei, pertanto le dedico una seconda poesia, dal titolo: “LUCE DI UN SOLO AMORE”
Luce nel tuo volto
splendeva,
amavi danzare
eri libera
come una piuma,
come una penna
stilografica,
che avanzava
sull’inchiostro
del libro della vita.
Ancora luce,
poi amore
ancora,
candido come il tuo corpo
che dinanzi
all’ amore,
prendeva forma.
Era un amore
soltanto tuo,
perché la mano
che accarezzava il tuo volto,
era violenta
meschina e spregevole.
Le tue parole d’affetto
erano nella solitudine,
perché le parole dell’altro
erano acerbe,
algide
così monche.
Era un amore sofferto
il tuo,
il suo era malato
non poteva definirsi
neppure amore.
Era un giorno
di fine maggio,
quando ti prese
sembrava così diverso,
così gentile
in realtà era soltanto
perverso,
era l’ultimo appuntamento.
Viva eri,
quando la sua violenza
si propagava
così funesta.
Il tuo eco era abissale,
tra le fiamme
padroneggiate
dalle mani di chi amavi.
Hai concluso la tua vita.
in gemiti,
parole ultime
un corpo reso
pulviscolo, minuscolo.
La sua rabbia
era tiranna.
Il paesaggio
s’adombrò
tra nuvole grigiastre.
La tua anima
danza ancora,
la luce é continua,
perché tu Fabiana
sei simbolo
donna martire,
non sei mai
andata via.
Mattia Pio Gammetta
(M.P.G.)