Sono già trascorsi 10 anni. Era il 24 maggio del 2013, infatti, allorquando, in un angolo della campagna coriglianese, non distante da scuole e centro abitato, si consumava un efferato delitto. La giovanissima Fabiana Luzzi perdeva la vita in modo tragico, con le modalità che tutti ormai tristemente conosciamo,
per mano di un altrettanto giovanissimo. Una vicenda che segnò e sconvolse profondamente non solo la comunità cittadina, che immediatamente si strinse attorno alla splendida famiglia di Fabiana, ma tutt’Italia, con un afflato di sentimenti ed emozioni difficile da dimenticare.
Da quel momento, Fabiana è, suo malgrado, assurta a simbolo del terribile fenomeno denominato “femminicidio”, nonché della lotta senza se e senza ma contro ogni forma di violenza e sopraffazione, nei confronti di chiunque. La famiglia Luzzi è divenuta un’icona di sobrietà per il dolore composto e, nel contempo, per la legittima richiesta di giustizia, scuotendo gli animi di un’intera città, di un’intera regione, di un’intera nazione, e suscitando fin da subito infinito affetto.
La nitida immagine di Fabiana Luzzi, recisa come una rosa, oggi campeggia ovunque: nelle case e nelle scuole, sulle scrivanie come sui social. Continuiamo a mantenere alta la sua memoria, come concittadini, per quotidianamente affermare il supremo valore della Vita.
Il Parco Periurbano Comunale di via Provinciale, nel cuore di Corigliano Scalo, una delle poche oasi di verde pubblico e agorà di socialità che il territorio annovera, porta il nome di Fabiana. All’ingresso, la stele commemorativa ivi collocata che che ci ricorda puntualmente, come un pugno nello stomaco, ciò che d’orribile è stato fatto, facendo cessare bruscamente, insieme alla vita di questa nostra ragazza, la gioia di un’intera famiglia.
Eppure l’Amore sopravvive, nonostante tutto, pur al cospetto di simili tragedie. Quell’Amore divenuto lezione di vita per tutti noi grazie all’importante opera e testimonianza della famiglia Luzzi, ossia dei genitori e delle sorelle di Fabiana, che ciascuno di noi, in questi anni, ha imparato a conoscere, apprezzare, ammirare. Un Amore oltre qualsiasi canone, questo del signor Mario e della signora Rosaria, che travalica i confini del prevedibile e dell’immaginabile ed è capace d’accompagnare l’immane dolore senza fine e il legittimo, e più che comprensibile desiderio, di giustizia. Una vera e propria storia d’Amore con una città intera, assurgendo a simbolo di una Nazione ed esempio di valori, volontà di trasmettere alle nuove generazioni il messaggio della non-violenza e del rispetto nei confronti di ogni persona.
È un Amore per la propria figlia che, purtroppo, non ritornerà mai più, ma anche per tutti i figli del mondo che continuano a vivere, e che si nutre di vivida e fervida memoria. Perché, come scrive il teologo Ramon Llull, “L’amore nasce dal ricordo e vive di intelligenza”.
FABIO PISTOIA