Ricordare la giovanissima Fabiana Luzzi, barbaramente uccisa nel 2013. Un imperativo categorico morale, unitamente all’abbraccio e alla vicinanza alla sua famiglia.
Venerdì 10 marzo, alle ore 10, a Martano, gli alberi secolari ridaranno simbolicamente vita alle donne e ai bambini di cui portano il nome. L’Uliveto della Memoria dedicato alle vittime di femminicidio è promosso dall’associazione Astrea in collaborazione con associazione Casa di Noemi e associazione Olivami e con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste, del presidente della Giunta regionale della Puglia, dell’assessorato Formazione e Lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università della Regione Puglia, dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce, della Commissione Provinciale Pari Opportunità, del Comune di Martano, Trepuzzi, Specchia, Nociglia, Parabita, Minervino, Andria, Taranto, Mesenzana, della Fondazione Doppia difesa onlus di Roma e dell’Unione sportiva Lecce calcio.
La Puglia è la regione degli olivi, ne sono stati censiti circa 40 milioni, di cui 15 considerati ultracentenari. La maggior parte degli ulivi si trovano nelle campagne di terra rossa del Salento e i loro tronchi raccontano storie antiche, alcuni hanno forme strane, quasi umane.
Gli alberi secolari ridanno simbolicamente vita alle persone di cui portano il nome, alberi che vivono per secoli, alberi di Pace. L’Uliveto della Memoria è il simbolo della memoria viva e dell’impegno di cui tutti siamo portatori: dedicare ad ogni vittima innocente di femminicidio un olivo. L’albero simbolo della rinascita vuol dire non solo ricordare ognuno di loro, ma dare loro nuova vita. Gli studenti degli istituti scolastici della regione Puglia, alla presenza dei familiari delle vittime, posizioneranno targhette commemorative su alberi di olivi in memoria di donne uccise da chi diceva di amarle. Ogni targhetta avrà un QR CODE collegato direttamente alla storia di ciascuna vittima di violenza.
Un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi per farli vivere ancora, per non farli morire mai.
FABIO PISTOIA