Esposta la statua del Cristo deposto della Congrega Maria Santissima dei Sette Dolori.
A Taranto, città in cui i Riti della Settimana Santa sono parte integrante della cultura, torna “Facies Passionis”, la manifestazione di arte sacra promossa dall’Arciconfraternita del Carmine, che racconta – così come dice il nome – i Volti della Passione. Dall’8 all’11 febbraio, a ridosso dell’inizio del periodo di Quaresima, si svolgerà la quarta edizione dell’esposizione che viene riproposta dopo lo stop causato dalla pandemia e dopo il grande successo delle tre precedenti.
Saranno quattordici, invece che dieci come gli scorsi anni, le statue che verranno esposte, provenienti ognuna da una località in cui ha sfilato nelle processioni dei Misteri del Venerdì Santo. Tra le novità di quest’anno, anche il coinvolgimento di altre regioni come la Sicilia, la Basilicata e la Calabria. L’inaugurazione della mostra è prevista nella chiesa del Carmine, alla presenza di monsignor Filippo Santoro, il prossimo 8 febbraio alle 18:30. Sarà possibile visitarla gratuitamente tutti i giorni con orario continuato dalle 9 alle 22.
A questa pregevole iniziativa culturale di respiro nazionale parteciperà anche la comunità di Corigliano, grazie all’impegno profuso dalla Congrega Maria Santissima dei Sette Dolori, operante nel centro storico cittadino e guidata, con competenza e dedizione, dal Priore avv. Francesco Paolo Oranges. Storia e tradizioni della nostra terra saranno rappresentate dalla statua del Cristo deposto e trasportato al sepolcro, di proprietà della medesima Congrega Maria Santissima dei Sette Dolori, opera dell’artista Luigi Guacci e acquistata nel 1942.
Con “Facies Passionis 2023”, nel solco del percorso intrapreso, s’intende soprattutto riaffermare la pietà popolare come pratica devozionale delle nostre comunità. Le processioni, le statue, i simboli, viste non solo come manifestazione pubblica di fede, ma come testimonianza di una storia, di un vissuto, di una cultura che ancora oggi, a distanza di tanti anni, sono in grado di parlare al cuore e all’anima delle persone e probabilmente anche in grado di suscitare emozioni e senso di appartenenza in chi non è cattolico praticante. Il progetto prevede la realizzazione di un catalogo d’arte che illustrerà le finalità dell’esposizione e tutti gli elementi statuari esposti con una serie di approfondimenti storici, artistici e culturali, con particolare attenzione alla storia dei Sodalizi che hanno offerto la possibilità di ammirare i simulacri; la narrazione dei dettagli della loro creazione, il significato più profondo in termini di religiosità, di fede e d’interpretazione artistica, declinando i modi, i tempi e i luoghi in cui il simulacro è impiegato durante lo svolgimento dei Riti del territorio cui appartiene.
Un’importante appuntamento, dunque, nel quale Arte e Fede si fondono mirabilmente, e che vedrà la comunità di Corigliano e il suo fervore religioso, la sua devozione popolare, il suo patrimonio culturale, degnamente rappresentati.
FABIO PISTOIA