Lo sport come esperienza valoriale, il calcio come fenomeno emozionale anziché mero esercizio di business, l’umanità come spontaneo stile di vita. Questo, e tanto altro ancora, è il messaggio profuso, dagli esordi ai giorni nostri, dal concittadino Rino Gattuso.
Un uomo che ancora oggi, dopo molteplici successi conseguiti in campo, continua a parlare la lingua della “sua” Schiavonea, di quel mare e di quella spiaggia che hanno fatto da palcoscenico ad un’infanzia e ad un’adolescenza nelle quali lo stesso ha temprato un carattere forte e forgiato un generoso cuore.
Perché ricordare tutto questo proprio oggi? Quella odierna non è una giornata qualsiasi per il “Ringhio” nazionale: il 9 gennaio del 1978 il Nostro nasceva nella città del Castello ducale. Rino, figlio del borgo marinaro di Schiavonea, attualmente alla guida del Valencia,
ovunque è andato si è distinto per essere un allenatore “motivazionale”, un uomo capace di meritarsi la fiducia del gruppo, esprimendo qualità tecniche nonché umane. Un fattore tutt’altro che comune e scontato, in un mondo complesso e legato molto spesso ad alchimie e ingranaggi qual è quello del calcio.
La data odierna dell’illustre genetliaco è, pertanto, fonte di letizia per la comunità coriglianese, indissolubilmente legata al campione al quale la città ausonica ha dato i natali, dove tuttora vivono i suoi familiari e tanti amici e dove ha sede un Milan Club che porta il suo nome. Come non ricordare, in quel vasto album d’immagini e trofei rappresentato dalla vita di Gattuso, che sono già trascorsi oltre vent’anni quando Rino giocò il suo primo derby milanese da calciatore? Era la stagione 1999-2000, la primissima in maglia rossonera, e correva per la precisione la data del 23 ottobre 1999.
Auguri di buon compleanno, Rino, dallo scrivente e da tutta la tua città.
FABIO PISTOIA