I nuovi, giovanissimi, spregiudicati e temerari “azionisti”, lo scorso 16 luglio tagliarono 80 piante nell’agrumeto del consuocero di Rocco Azzaro, pluripregiudicato per mafia e sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.
Atti intimidatori, ritorsioni, vendette. Compiuti e consumate in quel magmatico terreno criminale sul quale – fino a pochissimi giorni fa – si muovevano con destrezza e con una spregiudicatezza senza precedenti le “nuove leve” della ‘ndrangheta coriglianese. LEGGI ARTICOLO COMPLETO