Zona territoriale Inziti: Il comune si impegni ad evitare la scesa in campo della speculazione fondiaria ed edilizia.
Lo strumento edilizio vigente sul territorio di Corigliano si sa che è alla come l’Araba Fenice che risorge dalle sue ceneri, infatti alla fine lo strumento vigente, almeno sul territorio di Corigliano, è il PRG degli anni ‘70/‘80 visto che gli altri che avrebbero dovuto sostituirlo sotto forma di varianti o piani ex novo, sono naufragati sulle scogliere di gestioni del territorio incerte o carenti nei termini ma di fatto mai partorite, PSA in gestazione compreso.
L’ultimo esempio magistrale, del fallimento della pianificazione urbanistica, lo abbiamo vissuto direttamente quando di punto in bianco si stabilisce la sede dell’Ospedale Unico della Sibaritide, fottendosene bellamente dei teorici da Benevolo a Howard e di qualsiasi indicazione di piano, e la politica si sostituisce tout court alla legge, stabilendo, per editto, che un’area agricola di punto in bianco possa diventare area di servizio con un indice edificatorio stabilito al contrario, per soddisfare necessità e standard di carattere sovracomunale, facendo di fatto saltare in aria qualsiasi pianificazione e bruciando tutte le norme e leggi di diritto oltre a montagne di trattati di urbanistici e tutti i professori di urbanistica delle università italiane!
L’Insiti diventa edificabile e si fottano tutti i trattati che hanno spiegato e dimensionato la speculazione fondiaria di cosa potesse significare e di come alla fine fosse la collettività ad accollarsene il peso in termini economici e di speculazione edilizia.
Ma tant’è, la Calabria mica per niente è la Calabria anche nel rispetto delle leggi urbanistiche!
Così succede che si fa nascere il bambino e poi si trovano a chi debbano essere intestati i natali, raffazzonando una variante urbanistica che la contemplasse pari pari!
Naturalmente un extraterrestre atterrato di punto in bianco su un territorio ad alta vocazione agricola, per di più molto specializzata, ha avuto un esito sconvolgente per quanto riguarda il valore reale dei terreni limitrofi, creando un vero e proprio “ Eldorado” sommerso, con una corsa sfrenata all’accaparramento dei suoli, da una parte ed alla contezza di aver fatto “13” da parte dei proprietari terrieri spesso latifondisti dell’area, che saranno sollecitati da prezzi da capogiro ad avviare lottizzazioni fantasma!
Tutto questo naturalmente senza aver pianificato, per come l’urbanistica per sua essenza invece fa, uno straccio di strutture ed infrastrutture che l’astronave una volta atterrata all’Inziti, necessiterà ob torto collo!
Ma adesso quale dovrebbe essere il ruolo dell’Ente locale e dall’Amministrazione che lo governa? Veramente non ha un compito facile poiché comunque si muoverà potrà essere tacciata di fare gli interessi di questo o di quel proprietario o di questo o di quel costruttore, poiché quando ti trovi in battaglia è difficile capire se chi ti colpisce è il nemico o il fuoco amico, e quello che scoppierà o è già scoppiato, sotto traccia, in quell’area sotto il profilo urbanistico è una vera e propria battaglia.
L’Amministrazione, a mio avviso, ha una sola strada sotto il profilo della gestione e pianificazione urbanistica di quella fetta di territorio e si chiama :
Trasparenza e Partecipazione.
Le aree che hanno come baricentro l’Ospedale Unico devono essere protette e salvaguardate da qualsiasi forma di speculazione sia fondiaria che edilizia e destinate solo ed esclusivamente a servizi pubblici e le strutture che pure dovranno nascere dovranno avere l’imprimatur dell’interesse e della realizzazione pubblica, evitando che nascano rendite parassitarie e prolifichino interessi di privati che vadano a lucrare su tutti quelle attività delle quali i servizi alla salute saranno grandi attrattori!
Questo si può raggiungere solo utilizzando lo strumento della partecipazione dei cittadini e della trasparenza delle scelte, senza se e senza ma, come d’altra parte la legge urbanistica regionale indica e tratta nei primi articoli della sua ragione stesura.
Solo così potrà essere messa al riparo la dignità dell’interesse pubblico e della stessa classe politica chiamata a difenderla.
Arch. Mario Gallina