Secondo le imputazioni dell’Antimafia e le accuse d’una “pentita”, la 50enne di Schiavonea ieri finita in carcere, nel febbraio del 2021 era divenuta “padrona” della “Prontomar Roma Srl” del presunto boss Vincenzo Alvaro. Il ruolo del marito pregiudicato Giorgio Florio, che però non risulta indagato.
Tra le pieghe delle 419 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita all’alba di ieri nei suoi confronti e d’altre 25 persone, sono ben tre i capi d’imputazione formulati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Gaspare Sturzo, su richiesta della Procura distrettuale Antimafia della Capitale LEGGI ARTICOLO COMPLETO