Volti e nomi di familiari, amici, conoscenti, concittadini che ci hanno lasciato. La loro terrena scomparsa s’accompagna all’ingratitudine di chi resta: memoria individuale e collettiva gettata per terra o, nella migliore della ipotesi, divenuta carta straccia.
È un vero e proprio oltraggio a tutta la comunità quello che si registra, ormai da tempo, nell’area urbana di Corigliano, un po’ ovunque e come già segnalato ormai da diversi mesi a questa parte, sempre dallo scrivente. Quest’oggi, la foto allegata è stata scattata dinnanzi alle scuole elementari di via Locri, allo scalo cittadino.
Resiste, difatti, all’inesorabile trascorrere del tempo e dei costumi l’abitudine, per moltissimi cittadini, di leggere i manifesti funebri attraverso le apposite bacheche dislocate in diversi punti del territorio. Un’abitudine che merita rispetto e attenzione poiché le medesime bacheche, importante fonte informativa di eventi luttuosi e quindi di cordoglio, oggi si presentano, in diversi casi, sporche e in preda all’incuria e al degrado.
Di chi è la responsabilità di questi interventi? Ci appelliamo nuovamente al Comune ed a quant’altri di competenza affinché si ponga rimedio a questa situazione, apparentemente di poco conto ma, in realtà, afferente il rispetto e l’attenzione che si deve ai defunti come a quanti continuano a vivere, nonché una questione di sicurezza; non di rado possono costituire, essendo completamente divelte e pericolanti, anche elementi di rischio per pedoni e automobilisti.
Rispetto, dunque, per chi non c’è più, ma anche per chi su questa terra rimane. Rispetto anche per gli operatori delle imprese di onoranze funebri e del loro lavoro. Segnali di civiltà, pertanto, per tutta la comunità. S’attendono preposti interventi da parte dell’Amministrazione Comunale, che evidentemente, ad oggi, di tutto questo non s’è accorta.
FABIO PISTOIA