Passano le Amministrazioni Comunali, esistono e resistono le tradizioni di una città. Cambiano i costumi, gli usi e le consuetudini, si evolvono le situazioni e vicendevolmente mutano gli umani rapporti, ma permane all’usura del tempo il fascino di un avvenimento nonché il significato religioso, culturale e aggregativo che questo porta con sé.
Sovviene alla mente dello scrivente, pertanto, alla vigilia dell’edizione 2022 della Festa in onore di Maria Santissima delle Grazie, un concetto, semplice quanto vero: un evento è, per la comunità che da sempre lo ospita e lo anima, elemento distintivo e caratterizzante. E difatti la Festa, per i Coriglianesi, è sentimento, gioia, palpabile attesa.
Ancor oggi, nonostante tanto e di tutto sia negli anni accaduto, dall’assetto dello Scalo cittadino e l’avvento delle nuove generazioni, da immagini devastanti di conflitti bellici consegnataci da social e tv alla sciagura di una pandemia, il mese di Settembre porta, inevitabilmente, il desiderio e l’aspettativa per la Festa che verrà. Il ‘segreto’ è nel fervore religioso, nella fede sincera e nell’autentica devozione che, fin dagli albori, accompagna il popolo coriglianese e lo congiunge a Maria Santissima delle Grazie.
Il puntuale impegno dei Parroci che si susseguono alla guida della Chiesa di via Nazionale, la fattiva operosità della preposta Commissione organizzativa, l’unità e l’entusiasmo di intere famiglie per le celebrazioni religiose e civili, per i momenti di culto e per tutto ciò che costituisce motivo aggregante, d’incontro, di serenità.
Come non evidenziare la presenza, a questo punto, di tante donne e uomini che, nel corso del tempo, molto si sono prodigati, e continuano tuttora a farlo, per la buona riuscita della Festa? Cittadini lodevoli, impossibile da menzionare tutti, ai quali va il plauso personale e della comunità. E come non ricordare, parimenti, chi non c’è più e tanto si adoperava in questa occasione? Un nome su tutti: il Maresciallo Langella, la cui generosa figura di uomo di Legge e di Fede, che chi scrive, allora solo ragazzino, bene ha ancora in mente per il suo dinamismo, assieme ad altri che ci hanno lasciato.
Anche quest’anno, dunque, la Festa ci sarà, ritornando a far ‘vivere’ la cosiddetta “Stazione”, con la sua gente e per la sua gente, nel nome di Maria Santissima delle Grazie. Un intramontabile fascino che lega le generazioni e le proietta nella Storia.
FABIO PISTOIA