L’Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Palma” di Corigliano è, da sempre, palestra di vita e formazione, fucina educativa e formativa per intere generazioni di allievi, punto di riferimento nel e per il territorio.
Storica “Ragioneria”: formula collaudata e vincente ancora oggi, grazie all’impegno profuso dalla dirigente scolastica, dai docenti, dal personale non docente, riconosciuto e apprezzato dai numerosi discenti e rispettive famiglie.
Accade, tuttavia, che allorquando si accingono, dall’ormai imminente 1 settembre, ad andare in pensione due persone ‘preziose’, una comunità scolastica si senta, inevitabilmente, più ‘povera’, pervasa da sentimenti di nostalgia per la condivisa attività lavorativa. Una mutata condizione che, al contempo, per i diretti interessati è occasione per dedicarsi, con maggior tempo e vigore, alle proprie attitudini di vita, alle esigenze personali e familiari, a rendere più ‘ricca’ la società da un’altra visione e postazione.
I due concittadini in questione sono, per chi scrive, persone care, come per tanti in loco. Si tratta di Antonio De Marco e Alessandro Franco, ambedue unanimemente stimati, che hanno fatto della gentilezza il verbo della rispettiva esistenza. Il primo, assistente amministrativo; il secondo, collaboratore scolastico. Ciascheduno con propria storia, tuttavia e comunque figlia dell’abnegazione per il ricoperto ruolo.
Inizio con Alessandro Franco. Lo conosco da non molto tempo, eppur ne ho avuto fin da subito modo di apprezzarne virtù e sincerità, rettitudine morale e lodevole vicinanza ad alunni e famiglie. Con la gentile consorte, signora Anna, rappresenta un esempio d’uomo e di cittadino, presenza discreta e costante nel mondo dell’associazionismo, esempio civico dal quale attingere insegnamenti. Nonno premuroso, coltiva il dono dell’amicizia e della solidarietà e si prodiga per la crescita della comunità.
Poi, Antonio De Marco, per tutti Tonino. Per chi scrive, un secondo padre. Legato alla mia famiglia da genuina e reciproca stima, per tanti è maestro d’affetti e sentimenti: premure per tutti e generosità senza confine, al quale non si può che esprimere gratitudine. Papà attento e scrupoloso, indefesso lavoratore e servitore dello Stato nel senso più puro del termine, la sua riconosciuta competenza nell’assolvere la funzione preposta costituisce inossidabile garanzia.
La navigata esperienza in materia, l’innata disponibilità dal punto di vista delle relazioni umane, l’impegno in campo scolastico, come in quello del sindacato e del volontariato, ne fanno una bandiera. A differenza di taluni mentecatti intellettualoidi, che predicano in un modo e razzolano in un altro, Tonino persegue, nel suo agire quotidiano, la vera cultura e appartiene alla schiera dei puri di cuore.
Alessandro e Tonino: mai una parola fuori posto, mai un atto di prevaricazione. Tutt’altro. Un modus operandi purtroppo desueto, ma che sopravvive e si fa riconoscere in un’epoca dominata da fronzoli e apparenza. A loro rivolgo i miei auguri per lo stato di quiescenza che li aspetta per godere del meritato riposo, circondati dall’affetto dei rispettivi cari.
FABIO PISTOIA