di Alfonso Caravetta
Viviamo secondo Agamben in un’epoca di trasformazione profonda in cui “l’ordine giuridico e politico è mutato” […] “in uno stato d’incertezza del diritto”. Così- egli sostiene- che per ragioni di: sicurezza e di ordine pubblico, stato di necessità, di salute pubblica, di crisi idrica, ci si ritrova in un continuo stato di emergenza,
cioè in uno stato d’eccezione in cui la legge subisce una sorta di mutazione, divenendo paradossalmente mobile, duale. Questo sistema fluttuante e duale del diritto è- secondo Agamben- all’origine dei regimi o modelli autoritari. Il fenomeno è riscontrabile anche nel nostro piccolo.
Per spiegarlo a me stesso, prenderò ad esempio un procedimento amministrativo in cui il nostro Sindaco Stasi pratica tale modello. Dove, in sintesi, la legge vale per tutti gli altri ma non per sé.
Il 3 marzo 2020 il Nostro sindaco, con l’ordinanza n. 37 contingibile ed urgente pone in essere una serie di attività di trivellazione di nuovi pozzi per fronteggiare la grave crisi idrica che perdura nel nostro territorio. È per Stasi questo uno stato emergenziale, eccezionale, difatti ancora oggi irrisolto considerato che molte aree urbane e periferiche soffrono di mancanza o carenza d’acqua in diversi periodi dell’anno o più banalmente durante la giornata. Nel caso di specie le attività promosse dal sindaco produrranno solo una serie di buchi con scarsissimi risultati. L’unico pozzo che avrebbe potuto mitigare tale emergenza idrica poteva essere quello in Via Vieste a Schiavonea, ma da analisi effettuate risulta che l’acqua captata contiene ferro e altri elementi eccedenti e che per tali ragioni quell’acqua, prima di essere introdotta nella rete idrica comunale, necessitava di trattamento specifico. Tanto si evincerebbe da una serie di relazioni tecniche secondo l’ex Dirigente alla manutenzione ed all’ambiente. Fallito, quindi, tale tentativo di captazione dell’acqua per trivellazione di nuovi pozzi con un costo non indifferente, il 20-08-2020 con la Delibera di giunta la n.154 (in quella seduta unico componente assente risultava essere il Sindaco Stasi) richiamando proprio l’ordinanza n.37, contingibile ed urgente, si approvava uno schema di contratto di utenza per la somministrazione dell’acqua per usi domestici (“Fornitura”) dove viene di già individuato, in Area urbana Rossano, un pozzo di proprietà del signor Vincenzo Montagna , conduttore Mattia Montagna, che si rende da subito disponibile per una fornitura di acqua per uso domestico per la durata di anni 15. Con la determina del dirigente, la n. 36 del 24-02-2022 vi è il primo impegno di spesa di acqua per uso domestico di proprietà Montagna (dal 01-01-2022 al 31-12-2022). L’impegno di spesa annuo è di 42.676,00 euro compreso di iva al 10%. Ovviamente verrà rinnovato, come da schema di contratto, per i prossimi 15 anni, per complessivi 640.000,00 euro circa.
Di fatto non ci è dato sapere se vi sarà un consumo minimo, tanto da non superare l’impegno di spesa, tale primo quesito verrà sciolto solo dopo una prima contabilizzazione, riservandoci poi di verificare se, difatti, la fornitura verrà garantita nei termini di legge .
Sappiamo però che nel marzo 2020 uno stato, ritenuto dal Sindaco Stasi, di emergenza ha prodotto, vista l’urgenza, dopo due anni , un affido diretto, regolato da una convenzione, che va oltre gli importi consentiti dalla legge, e nella modalità illegittima di parcellizzare l’impegno di spesa che difatti soverchia il limite consentito per un affido diretto, tanto che in questi casi di fornitura di beni e servizi si richiede tutt’altra procedura. In quella odierna si riscontra l’escamotage solito, quello di rinnovare la convenzione annualmente frazionando l’importo dei 640 mila euro, così da rientrare nei limiti delle somme consentite per l’affido diretto. In tal senso sono molte le sentenze che hanno censurato tale abuso amministrativo (Corte di Cassazione penale, sentenza 11 giugno 2018 n. 26610) https://www.avvisopubblico.it/home/home/cosa-facciamo/informare/documenti-tematici/appalti/lillegittimo-frazionamento-dellappalto-e-punibile-come-abuso-dufficio/
Alcune riflessioni sono pertanto doverose: può uno stato d’emergenza protrarsi per 15 anni? o quantomeno produrre un effetto tale che l’ente deve assicurarsi con un continuo e rinnovato affido diretto l’approvvigionamento idrico da un privato 12 mesi all’anno per 15 anni? Secondo Stasi si! Ma, quindi, se tanto è possibile in barba al TUEL, al Codice degli appalti, all’Anac e persino alla più favorevole modifica introdotta dal Semplificazioni bis, non siamo forse in quel che Agamben ritiene uno stato d’incertezza del diritto? Ed è possibile- parafrasando Edgar Alan Poe- che non si riesca a trovare un uomo tanto audace da scrivere nero su bianco quelle verità da far risuonare nel nostro animo quel senso di onestà e bellezza a tal punto da dire: basta, adesso è troppo!?