In riferimento a quanto, recentemente detto e lamentato, giustamente e a titolo, dall’Arch. M. Gallina, circa le problematiche Urologiche dei nostri cittadini, mi corre l’obbligo e il dovere di esporre e chiarire quanto segue,
a scopo anche conoscitivo per la Popolazione, che, però, sono convinto, ha apprezzato prima e ora ricorda tante buone cose fatte, ma anche per tracciare un piccolo pezzo di storia del nostro nosocomio.
Nel Ns. Ospedale fu attivata, nel lontano ottobre 1998, una U.O.S. di Urologia in AFO con la Chirurgia Generale, affidata, come Dirigente, al Dr. G. De Luca, specialista in Urologia (esiste ancora l’indicazione di Urologia 4° al piano, all’ingresso del Nosocomio). Tale U.O., costituita all’inizio da 4 posti letto e 2 in regime di D.H., fu ridotta negli anni successivi, per il noto ridimensionamento di tutti i Reparti, a 2 posti letto ordinari e 1 posto in regime D.H. Col tempo, si è sempre più affermata e qualificata, specie con l’avvento del tanto compianto Primario Dr. M. Guarasci e poi con l’arrivo del collega urologo Dr. A. Caruso (un grazie pure al Dr. V. Taverna, anch’egli Urologo, sempre vicino e attento, finché ha operato nella Chirurgia), avendo a disposizione una Seduta Operatoria settimanale dedicata e tre turni settimanali di Ambulatorio Specialistico, assicurando anche la P.D. H 24. Ci si è dotati di tante strumentazioni Chirurgiche, Endoscopiche e Laparoscopiche (queste ultime in comune con la Chirurgia e Ginecologia), onde potere affrontare, in modo efficiente e moderno, le tante patologie dell’apparato urinario: reni, vescica, prostata, uretra, genitali maschili, nonché le problematiche Andrologiche (D.E.; Infertilità di coppia e altro), cui abbiamo dato anche la giusta attenzione. Ha ragione l’arch. Gallina quando dice che la patologia prostatica interessa in particolare l’età, diciamo avanzata, ma, ad es., i Tumori Urologici e la Calcolosi Urinaria non conoscono età. Abbiamo ascoltato e attenzionato sempre tutti, con dedizione e professionalità, dando tante risposte diagnostiche e terapeutiche, anche di media-alta qualità, a tutta la popolazione dell’alto Ionio, chiaramente a noi accorsa, riducendo così la cosiddetta emigrazione sanitaria urologica, indirizzando e/o trasferendo in altre Strutture Urologiche di primo livello solo casi da noi non affrontabili e/o non gestibili per la loro particolarità o gravità, e a volte anche per le carenze prettamente strutturali del Nosocomio stesso (v. Rianimazione).
Oggi purtroppo è tutto finito, tutto allo sfascio (non per glorificare o santificare nessuno), con il pensionamento del dr. De Luca (se le cose fossero andate diversamente sarebbe stato ancora 2 anni) e la richiesta di aspettativa, purtroppo forzata per tanti motivi, del Dr. Caruso. Non esiste più l’Urologia, né, a dire il vero, una Chirurgia prettamente operativa. La Gente è completamente disorientata e confusa, “spesso arrabbiata”, non sa più dove rivolgersi, come dice ancora il Gallina per Responsabilità di qualcuno.
Infatti, bisogna pur dirlo a questo punto, i nostri Politici e Governanti, via via succedutisi, non hanno forse capito e recepito l’importanza e il bisogno di un tale Specialità, nonostante le numerose relazioni e missive in merito. Voglio sperare che “Lorsignori” ora lavorino meglio e si dedichino di più alla Salute della Gente Comune, parola di cui tanto si riempiono la bocca, prevedendo e progettando magari anche altre Specialità, moderne ed efficienti. Tutti noi abbiamo tanto, tanto bisogno di buoni Medici e buoni Specialisti.
Giovanni De Luca