Qual è la differenza tra una Comunità e un’orda in preda agli istinti? La civiltà, nella forma e nella sostanza dei comportamenti.
La civiltà quale base costitutiva di una Città fondata sulla tutela delle proprie tradizioni e identità, ma anche sull’arricchimento umano scaturito dall’incontro e dalle relazioni con le altrui culture.
Civiltà che s’esplica anche in storie di vita vissuta, in esempi d’integrazione dai quali trarre giovamento per contribuire a costruire una società realmente consona alle esigenze di chi, pur nel rispetto delle proprie origini, aspira a divenire cosmopolita per scelta e vocazione.
È il caso di Xuequian Cheng, per tutti affettuosamente noto come Alex, giunto dalla Cina a Corigliano ormai cinque anni or sono (nella foto insieme allo scrivente e al comune amico Moustapha). Un giovane probo, educato, dalla gran signorilità nelle parole come nei gesti, che con la sua affabilità ha saputo ben presto suscitare simpatia e stima in larghi strati della popolazione coriglianese.
Alex è stato in grado di creare, in poco tempo, un’attività ristorativa specializzata nella cucina del suo Paese, e di farlo nel cuore di Corigliano Scalo, puntando sulla qualità. Quel che più colpisce di lui, tuttavia, è la capacità di essere estremamente attento all’attenzione dei bisogni della comunità locale, coltivando sempre azioni e opinioni rispettose dei colleghi come di ogni cittadino. Giovani e intere famiglie, pertanto, ne apprezzano l’umanità e il suo essere divenuto parte integrante del territorio e della società, con costanza e sobrietà.
La sua è una storia semplice, eppur di laboriosità, d’ideali e valori mai sopiti, che merita menzione perché esemplare in una quotidiana ordinarietà spesso caratterizzata, purtroppo, da funesti avvenimenti. È la storia di Alex: dalla Cina a Corigliano, col sorriso e col buongusto.
FABIO PISTOIA