di Antonio Molinari
Il sei giugno di ogni anno per gli amici, i parrocchiani e i figli spirituali del caro don Vincenzo è una data importante, la sua adesione sacerdotale al perfetto disegno di amore del Signore.
Don Vincenzo è cresciuto ai piedi della cupola della parrocchia di sant’Antonio in Corigliano sostenuto dall’attenta guida di mons .Antonio Ciliberti. Proseguendo un percorso di discernimento che lo ha portato al seminario regionale di Catanzaro. Da novello sacerdote guiderà la comunità di Tarsia, contribuendo in maniera forte alla realizzazione di opere volte al decoro e alla bellezza dei luoghi sacri più cari alla comunità. Fece realizzare il mosaico del cristo tra i santi apostoli Pietro Paolo, patroni della comunità dall’insigne artista albanese Josif Droboniku. Dopo la cura pastorale della comunità di Tarsia il ritorno nella sua Corigliano alla guida delle parrocchie di Santa Maria maggiore e san Pietro, anche qui con dovere cristiano guidò le comunità affidategli, curò con amore e dedizione le tradizioni e devozioni del popolo. Il successivo trasferimento fece sbocciare una nuova primavera nella comunità di Santa Maria delle Grazie, in corigliano scalo, una stagione durata dieci anni. Momenti significativi di crescita spirituale: il ritorno del GAM a corigliano, i tantissimi pellegrinaggi, il rosario nei quartieri, la via crucis per le strade, il presepe vivente, la peregrinatio della madonna di Fatima e di Lourdes, la passione vivente, le adorazioni eucaristiche e le veglie del gruppo betania, l’estate ragazzi, la novena della Madonna delle grazie con un calendario ogni anno diverso e sempre carico di momenti liturgici e di condivisione e infine i tantissimi momenti con i diversi gruppi parrocchiali. Oltre la piena dedizione alla pastorale dimostrò il suo amore per la chiesetta, una mutazione artistica e stilistica che da uno stile rustico e semplice ha ritrovato quell’armonia e quella bellezza che spetta ai luoghi di culto.
Anche nella sofferenza della malattia non si è tirato indietro e con forza d’animo ha spinto con amore la barca della comunità a lui affidatagli , questo spirito ha mostrato alla comunità la forza della sua indole pronta a lottare per amore di Cristo. Don Vincenzo non si è fatto mancare di certo l’amore degli anziani della parrocchia e della casa protetta che in questi anni ha continuamente visitato e custodito con la sua preghiera. Nella comunità dello scalo inoltre
ha costituito un gruppo di ministranti che con fermezza e dolcezza ha guidato nella liturgia e nell’amicizia, quel gruppo resta indivisibile e ancora resiste e vive nel ricordo dei bei momenti trascorsi in quegli anni, anche se le situazioni oggi li hanno portati ad un allontanamento dalla parrocchia. Il tredici ottobre 2019 il nuovo ingresso come collaboratore parrocchiale della comunità beato Giovani XXIII, un periodo forte segnato dalla presenza del covid, il 27 febbraio 2022 il successivo trasferimento come vicario parrocchiale nella parrocchia di sant’Antonio in Corigliano, il suo ritorno a casa, tra la sua gente, la sua cura amorevole sicuramente gli permetterà di raggiungere grandi traguardi nella crescita spirituale del popolo a lui affidatogli. Oggi come 25 anni fa ricorre il giorno della sua consacrazione a Cristo, il profumo del Crisma segnato sulle sue mani ancora traspare e inonda la sua vita del profumo genuino del Vangelo, profumo che non resta sterile ma riempie la vita delle persone a lui vicine. Lo affidiamo a Maria affinché la sua vita sia degna imitazione di Santità da poter seguire, possa la sua vita essere sempre un inno di lode e di grazie per il Signore.
Ad multos annos caro don Vincenzo
05-06-2022 XXV giubileo di Sacerdozio
Vostro, Antonio