La semplicità e la laboriosità di uomini che hanno contribuito, con la rispettiva testimonianza di vita, a far crescere una città, alberga nel cuore di quella stessa città e può e deve divenire fulcro vitale e seme di speranza per l’avvenire.
Storia limpida e luminosa come si confà al nostro concittadino Alfonso Santella, maestro d’esperienza, umanità e competenza.
A quasi un mese dalla sua dipartita, avvenuta il 28 aprile scorso, come non ricordare il buon uomo e lo zelante imprenditore che è stato per l’intera sua esistenza? Un tributo che si deve non solo nei confronti della moglie, delle quattro figlie e dei suoi amati nipoti, ma ancor prima e ancor più quale atto di doverosa memoria per la storia della comunità intera.
Da una segheria in Sila, a conduzione familiare, Santella ha creato, a Corigliano Scalo prima e nell’agglomerato industriale poi, con passione e abnegazione, un’azienda che, nel corso degli anni, ha dato e dà ancora oggi possibilità di lavoro a molte persone. La sua vita è stata caratterizzata soprattutto dallo sconfinato amore e dalla innata dedizione per il lavoro. Basti pensare che alcuni dipendenti hanno iniziato nella sua azienda fin da ragazzi e sono lì rimasti fino al pensionamento; altri hanno passato il testimone ai figli, perché “Mastro Fofonzo” non era il classico titolare, ma li trattava con umanità e generosità, sentendoli tutti figli suoi.
Appassionato di ciclismo e del suo Milan, per il quale fu presidente e cofondatore del primo Milan Club Corigliano, il signor Alfonso si è sempre messo in gioco per migliorare, innovare e far crescere la sua azienda, nonostante le difficoltà e le delusioni pur incontrate nel cammino della vita. A testimoniare tutto ciò sono le dichiarazioni degli attuali dipendenti. Ne citiamo la più significativa: “Se sono l’uomo che sono, lo devo a Mastro Fofonzo che mi ha insegnato la devozione e il rispetto per il lavoro fin da quando ero ragazzo”.
Il lavoro, dunque, è sempre stata la priorità fino ai suoi ultimi giorni, dimostrando ancora interesse per l’azienda nonostante la precarietà delle condizioni di salute. Lo dimostrano anche i gesti e le azioni dei suoi ex dipendenti, che lo fermavano in piazza per un “selfie” da conservare nell’album dei ricordi.
Aveva la capacità d’intrattenere tutti raccontando i suoi aneddoti e di sdrammatizzare anche nei momenti più difficili. Ed è, infatti, attraverso il ricordo del suo sorriso, elemento caratterizzante, che tutti terranno sempre viva la sua memoria. Una storia della quale andare a giusta ragione orgogliosi e fieri, perché Corigliano si è sviluppata dal punto di vista sociale, economico, produttivo ed occupazionale grazie ad illuminanti e generose esistenze come questa di Alfonso Santella: maestro del lavoro e uomo dalle numerose virtù.
FABIO PISTOIA