Accolto dal Tribunale Ordinario di Cosenza, in sede di riesame, il ricorso avanzato dagli avvocati Raffaella Accroglianò e Vincenzo Galeota in favore della loro assistita, titolare di azienda agricola, nell’Area di Corigliano,
la quale, alle luci dell’alba del 31 marzo u.s., riceveva notifica di sequestro preventivo dell’intera azienda agricola, beni strumentali della stessa e conti correnti .
Il provvedimento ablativo reale veniva emesso contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed anche domiciliare a carico di diversi indagati rispetto ai quali il Sig. Pubblico Ministero di Castrovillari ha richiesto ed ottenuto dal Gip l’emissione di ordinanza dispositiva di sequestro preventivo nei riguardi di più imprese ritenute coinvolte in ipotesi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603 bis c.p.).
Gli avvocati Galeota e Accroglianò, dopo aver segnalato e documentato che la misura aveva trovato applicazione nei riguardi di un soggetto terzo rispetto all’ipotesi investigativa, spiegavano come l’assistita non aveva delegato alcuna funzione, non essendosi verificata alcuna attività gestionale ma unicamente e con ogni evidenza, una ingannevole distorsione del rapporto lavorativo.
Gli avvocati argomentavano la indubbia sproporzione tra la condotta censurata al terzo ed il sequestro dell’azienda della propria assistita che, circostanza ignota alle investigazioni ma che ben poteva essere acquisita nel corso delle indagini, aveva da oltre un anno interrotto il rapporto lavorativo con i soggetti direttamente interessati alle indagini.
Censuravano, altresì, la ritenuta sussistenza del pericolo di protrazione del reato non affatto concretizzabile in relazione alla natura stessa del bene ed alle circostanze di fatto, spiegando nel dettaglio il contenuto di captazioni raccolte del tutto neutre rispetto alla misura applicata e sottolineando la completa insussistenza delle esigenze preventive sottese alla cautela reale.
Soddisfazione, dunque, espressa dai difensori dopo l’immediata notifica di accoglimento del riesame da parte del Tribunale adito nella giornata di venerdi scorso che dichiarava l’annullamento del provvedimento e l’immediato dissequestro e restituzione di quanto in sequestro all’avente diritto.