La sfida della mobilità sostenibile passa anche per una progressiva diffusione dei veicoli elettrici e la crescita delle relative colonnine di ricarica per le auto.
Il cosiddetto “Decreto Semplificazioni” è stato promulgato, difatti, con l’obiettivo di favore la sburocratizzazione della posa delle colonnine e la creazione vera e propria di una rete di ricarica con l’obiettivo di un punto di alimentazione ogni 1.000 abitanti. Ad imprimere la svolta auspicata l’obbligo rivolto ai Comuni, già in illo tempore, di disciplinare “con propri provvedimenti’”, entro 6 mesi dalla pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale, “l’installazione, la realizzazione e la gestione delle infrastrutture”, per avere “almeno un punto di ricarica ogni mille abitanti”. In Comuni di media grandezza, dunque, vorrebbe dire avere dalle 50 alle 100 colonnine di ricarica.
Situazione paradossale sembra verificarsi, invece, nel territorio del comune di Corigliano-Rossano, o meglio della città di Corigliano-Rossano. Una città, la terza della Calabria, nella quale i punti di ricarica sono ancora pochi, davvero molto pochi, con numeri ben lontani da quelli previsti dal “Decreto Semplificazioni”.
Sarebbe opportuno, pertanto, procedere con celerità ed efficacia per colmare questo ritardo nell’erogazione di un servizio quanto mai basilare per comunità e territori al passo coi tempi, nonché all’adeguata pubblicizzazione dei provvedimenti in tal senso assunti dal Comune (sempre se frattanto assunti). Già lo scorso anno, infatti, era il mese di marzo del 2021, alla richiesta di occupazione di suolo pubblico per l’installazione di struttura di ricarica di veicoli elettrici da parte del titolare di un ristorante situato in via Nazionale di Corigliano Scalo, il Settore “Pianificazione e Sviluppo del Territorio” dell’ente locale rispondeva testualmente, nero su bianco, che “agli atti dello scrivente Settore non risulta un Disciplinare riguardante la realizzazione e la gestione delle infrastrutture di ricarica a pubblico accesso stabilendo la localizzazione e la quantificazione in coerenza con i propri strumenti di pianificazione, così come previsto dal comma 6 art. 57 della Legge n. 120 del 11 settembre 2020 e dall’art. 7 del C.d.S” e che, pertanto, “per quanto considerato, lo scrivente servizio non è nelle condizioni di poter esprimere parere in merito”. Solo pochi giorni prima, inoltre, lo stesso operatore commerciale si era visto recapitare il “parere negativo” in merito da parte della Polizia locale, la quale, adducendo alcune motivazioni circa il diniego della richiesta, aveva anche aggiunto che “questo tipo di alimentazione per veicoli è ben lungi dall’avere una diffusione tale, per cui appare, oggi, quanto prematuro, assentire a tale tipo di richiesta attesa, peraltro, la preesistente installazione sul territorio cittadino di strutture analoghe (Via Margherita, Quadrato Compagna, Piazza Valdastri).
Occorre, dunque, incentivare e favorire la nascita sempre maggiore di tali punti, a dir poco utili per i cittadini nonché per i turisti, anche attraverso una consona promozione di tale servizio e delle sue opportunità. È questione di buonsenso.
FABIO PISTOIA